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Il calendario delle cipolle 2022:
inverno lungo, estate afosa e siccitosa

JESI - Seguendo l'antica tradizione contadina, dall'analisi dei 12 spicchi di ortaggio Alfio Lillini ha tracciato le sue previsioni metereologiche sul nuovo anno «che avrà 13 lune, buon segno». Appello ai governanti per invertire la rotta sul cambiamento climatico

 

«Un anno fa scrivevo e dicevo che il 2021 non era un anno sicuramente solare, e tale si è dimostrato, siamo ancora “purtroppo” all’interno di una brutta pandemia, la siccità ci ha fatto compagnia fino alla fine di settembre scorso, ma il Natale 2021 è stato con la luna buona” e quindi speriamo in positivo. Anche perchè nell’anno 2022 avremmo 13 lune, buon segno…».

Alfio Lillini

Parola di Alfio Lillini, ex ferroviere jesino esperto nella lettura delle cipolle, segue da anni alla lettera l’antica tradizione contadina, più arcaica ma non meno efficace del più scientifico e moderno servizio di meteorologia. L’ortaggio viene tagliato in quattro quarti– secondo questa metodologia – e poi in 12 spicchi su un tagliere rivolto a nord ed esposto all’aria. L’esito traccia le linee guida per il calendario delle cipolle. 

«Per l’anno 2022 i segnali che ci regala la natura: ci dice che avremmo un inverno lungo, il freddo ci accompagnerà fino alla fine di marzo, una primavera breve e variabile, un estate lunga e calda, afosa e siccitosa, “dai primi di giugno a quasi fine settembre”, un autunno variabile e con poca pioggia, freddo e gelate a Natale. – prosegue nelle sue previsioni Lillini – Il cambiamento climatico in atto è il più preoccupante di tutto, il nostro governo, il mondo in generale, il nostro popolo, non ne vuol prendere atto, questo è grave ‘muntobè’ (parecchio nel vernacolo jesino ndr). Il cambiamento climatico è un attacco diretto alla nostra vita su questa terra non esistono controlli ai fenomeni atmosferici estremi. Come è impossibile sopravvivere (con questi modelli di sviluppo) alla crisi climatica in atto, “che è già tra noi”. C’è necessità quindi di un cambio radicale e urgente del sistema di produzione, e di consumo. L’alternativa è un mondo inospitale e apocalittico. Non c’è più tempo, ne soluzione di compromesso, si deve solo  agire in modo velocissimo. Oppure pensiamo che il mondo si è messo a girare alla rovescia? O che veramente la terra sia davvero piatta, e magari anche che i somari volino»

L’appello finale è per chi amministra la res publica. «Avviso ai naviganti: ai nostri governanti a tutti i livelli dico che sono 20 anni che scrivo che l’ambiente va governato, non abbandonato. Siamo arrivati a oltre raschiare il barile, ad ogni evento climatico siamo in emergenza, nei bilanci si continua fare tagli alle risorse per l’ambiente. Ma la parola sostenibilità, proprio non vi dice mai nulla? Ma voi governanti e amministratori pro-tempore tutti, dove abitate, dove vivete?»

 

 

 

 

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