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Vertenza Caterpillar al Mise, Acquaroli:
«Incomprensibile e inaccettabile
l’atteggiamento dell’azienda»

JESI - Oggi pomeriggio l'apertura del tavolo di crisi in videoconferenza. Nessun passo indietro della multinazionale sulla procedura di mobilità ma apertura alla cassa integrazione. Luigi Imperiale (Fim Cisl Marche): «Proposta irricevibile». Il governatore delle Marche: «Di fronte alla disponibilità al confronto sempre dimostrata dalle istituzioni, delle sigle sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento, rileviamo l’atteggiamento di totale indisponibilità dell’azienda, irrispettoso verso tutti gli interlocutori»

 

 

Si è concluso con un nulla di fatto il primo incontro convocato al Mise per risolvere la vertenza Caterpillar di Jesi. Trapela che la multinazionale statunitense è rimasta arroccata sulle proprie posizioni, dimostrandosi poco incline a fare passi indietro sulla procedura di mobilità (sollecitata da più parti) che, senza un accordo sindacale o un accordo sulla cessione del sito di via Roncaglia, il 23 febbraio potrebbe far scattare i licenziamenti per i 270 dipendenti diretti e interinali dello stabilimento jesino. L’azienda avrebbe piuttosto proposto di avviare la cassa integrazione che non cancellerrebbe, però, l’ombra dei licenziamenti collettivi se non si arrivasse a formalizzare la cessione del sito. In sede ministeriale ha poi confermato l’interessamento di potenziali acquirenti, non solo del gruppo lombardo Duplomatic che, attraverso una delegazione, ha visitato ieri lo stabilimento jesino.  Il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana .Il vertice tra i rappresentanti dell’azienda, dei sindacati, della Regione e di Confidustria, si è svolto in video conferenza a partire della ore 16 di oggi. I delegati di Fim, Fiom e Uilm con  la Rsu si sono collegati  dalla fabbrica di via Roncaglia mentre tutti i lavoratori in sciopero attendevano di conoscere l’esito dell’incontro fuori dai cancelli. Al termine del’assemblea proseguita fino a sera è stato proclamato lo stato di agitazione.

I lavoratori stasera in presidio ai cancelli della Caterpillar

«Il giudizio sull’esito dell’incontro non può che essere negativo. – commenta Luigi Imperiale (Fim Cisl Marche)– La proposta dell’azienda è irricevibile e anche il Mise lo ha evidenziato. Il tempo per definire precisi impegni in un accordo è davvero poco. Il 23 febbraio cadranno i 75 giorni per siglarlo e oggi l’azienda si è resa disponibile solo a ‘concedere’ la cassa integrazione senza alcun vincolo o impegno. E se non ci sarà alcun compratore alla fine dei possibili 12 mesi di cassa arriveranno comunque i licenziamenti». L’auspicio è pertanto quello che il ministero e le istituzioni facciano partire subito l’opera di mediazione per tagliare tempi già molto ristretti. «Nel corso dell’incontro la Caterpillar ci ha anche comunicato che oltre alla Duplomatic si sarebbero fatte avanti altre 2 aziende interessate ad acquisire lo stabilimento jesino e che nelle prime settimane di febbraio sono già in programma nuovi sopralluoghi – aggiunge Imperiale – Anche sul passaggio della cessione ci sono molti punti da mettere a fuoco. Le parti sindacali vogliono sapere che cosa verrà prodotto dagli eventuali compratori e soprattutto come verrà riassorbito il personale. L’azienda acquirente probabilmente sarà interessata a capire quali incentivi arriveranno dallo Stato e dalla Regione. Insomma l’intesa non si definisce in pochi giorni, ecco perché chiediamo alla Caterpillar di ritirare la procedura di mobilità. Le aspettative sull’incontro al Mise erano alte e purtroppo qualche lavoratore comincia a manifestare anche momenti di cedimento psicologico. In questo fine settimana, nel corso di una nuova assemblea, decideremo insieme agli operai quali azioni intraprendere già da lunedì prossimo. Finora la protesta si è articolata solo su scioperi a scacchiera per non fermare la produzione».

La posizione della Caterpillar è stata ritenuta incoprensibile  e riicevibile dalle sigle sindacali ma anche dal presidente della Giunta regionale, Francesco Acquaroli. «Questo pomeriggio si è tenuto il tavolo nazionale di confronto sulla vertenza Caterpillar convocato dal Ministero per lo Sviluppo Economico. – scrive in una nota il governatore delle Marche – Ringrazio il Mise per aver accolto le nostre richieste e aver convocato il tavolo di confronto sulla vertenza, un passaggio fondamentale per affrontare una vicenda così critica. Resta però incomprensibile e inaccettabile l’atteggiamento dell’azienda, che davanti a tutti i soggetti sindacali e istituzionali presenti con la massima disponibilità al confronto e al buon senso, continua a essere rigida sulle sue ingiustificate posizioni che si scontrano totalmente con l’esigenza primaria di tutela del lavoro, delle maestranze e del territorio. È necessario garantire la continuità produttiva e occupazionale del sito industriale, ritirando le procedura di licenziamento. Di fronte alla disponibilità al confronto sempre dimostrata dalle istituzioni, delle sigle sindacali e dei rappresentanti dei lavoratori dello stabilimento, invece rileviamo l’atteggiamento di totale indisponibilità dell’azienda, irrispettoso verso tutti gli interlocutori. La Regione continuerà a battersi nella vertenza per tutelare le maestranze e il territorio con l’auspicio che l’azienda riveda le sue posizioni».

(ultimo aggiornamento alle ore 22)



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