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Caterpillar, il sit-in
degli operai alla Baraccola
Lettera di Bacci: «Serve più tempo»

ANCONA - La protesta degli operai jesini si è spostata questa mattina nel capoluogo di regione, davanti alla sede di Confidustria e poi fino alla rotatoria della multisala. Il sindaco ha scritto al general manager della multinazionale e all'amministratore delegato dello stabilimento di via Roncaglia in vista della scadenza della procedura di mobilità - FOTO

Il sit in degli operai della Caterpillar di Jesi questa mattina  alla Baraccola: prima  i lavoratori hanno manifestato davanti alla sede di Confidustria di Ancona e poi in corteo si sono spostati fino alla rotatoria davanti alla multisala Giometti

 

La protesta dei lavoratori della Caterpillar di Jesi questa mattina si è spostata davanti alla sede Confidustria, alla Baraccola di Ancona, proseguendo fino alla rotatoria davanti alla multisala Giometti, senza fermare il traffico ma solo rallentandolo. Cori, striscioni, bandiere e fumogeni hanno animato il sit-in dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil oltre che della Rsu,  mobilitati dalle 10 di questa mattina per richiamare  l’attenzione di automobilisti e istituzioni sulla procedura di mobilità annunciata dalla multinazionale statunitense ai circa 270 operai dello stabilimento di via Roncaglia. Alla  scadenza  delle trattative, dal prossimo 23 febbraio, tutti  rischiano il licenziamento.

Sono saliti a tre, negli ultimi giorni, i potenziali compratori interessati all’acquisizione dell’azienda, una di queste è marchigiana, l’altra del Modenese. Hanno già svolto martedì un sopralluogo nella fabbrica jesina, seguendo l’esempio del gruppo lombardo della Duplomatic che l’aveva visitata a gennaio, il giorno precedente alla convocazione del primo tavolo al Mise. L’azienda avrebbe chiesto di formalizzare la manifestazione di interesse entro il prossimo 14 febbraio. Proprio dal Ministero dello Sviluppo Economico però si aspetta la fissazione di una nuova data per il tavolo di confronto tra le parti sociali. «Attendiamo ancora, ma sicuramente al Mise devono avere qualcosa di concreto in mano per convocarci» commenta Luigi Imperiale della Fim Cisl Ancona. Alla manifestazione di questa mattina, presente, in segno di solidarietà, anche il consigliere regionale del Pd, Antonio Mastrovincenzo.

Luigi Imperiale (Fim Cisl Ancona)

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci, come già fatto dai sindacati e dal governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, aveva sollecitato la proprietà a concedere più tempo. Adesso il primo cittadino di Jesi ha scritto una lettera a Kyle Price, general manager della Advanced Manufacturing Division della Caterpillar e a Jean Mathieu Chatain, a.d. dello stabilimento di Jesi. «In questi 25 anni lo stabilimento Caterpillar ha rappresentato un modello di come una attività produttiva potesse entrare in simbiosi con il territorio, da un lato ricevendo tanto in termini di professionalità e competenze da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro restituendo condivisione attraverso progetti sociali e culturali. Insomma, mostrando – azienda e territorio – un reciproco forte senso di appartenenza.- ricorda nella missiva di Bacci – Per questo ha destato profondo sconcerto e incredulità l’annuncio, pochi giorni prima di Natale, della prossima chiusura dello stabilimento che, secondo dati pubblici e riconosciuti dalla stessa Caterpillar, rappresenta una eccellenza in termini di produttività. Le modalità con cui questo annuncio è stato dato – in palese contrasto con qualsiasi normale relazione industriale e con il comune buon senso – hanno fornito di Caterpillar una immagine assolutamente non consona allo stile ed ai valori che l’Azienda dichiara di interpretare. L’attenzione mediatica che questa vicenda ha avuto in tutta Italia, attraverso interventi in Parlamento, al Ministero dello Sviluppo Economico, nella Regione Marche, rischia di porre Caterpillar in una posizione di oggettiva riprovazione sociale».

Il sindaco Massimo Bacci

Il sindaco Bacci scrive nella certezza «che si voglia assolutamente evitare che in Italia l’immagine di Caterpillar venga così offuscata, sono con la presente a chiedere che sia dato un segnale di apertura ed in particolare che venga dato ulteriore tempo – rispetto alla chiusura con conseguente licenziamento delle maestranze prevista per il 24 febbraio 2022 – per agevolare un passaggio di proprietà dello stabilimento. Vi sono, infatti, aziende, di settori produttivi differenti, concretamente interessate a rilevare sia l’immobile che i dipendenti, consapevoli dell’alta professionalità che hanno acquisito e dunque del valore aggiunto che rappresentano per le loro produzioni. In questo contesto, anche in accordo con il Ministero dello Sviluppo Economico e della Regione Marche, sono certo che si potranno trovare, insieme al prezioso supporto delle organizzazioni sindacali, gli strumenti che consentano a Caterpillar di favorire in questa fase una piena riconversione industriale facendosi carico, come è giusto che sia, della formazione dei dipendenti che così sarebbero avviati verso queste nuove opportunità occupazionali. Resto fiducioso che terrà nella debita considerazione questa mia richiesta».

 



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