
La chiusura del locale
Su Facebook veniva pubblicizzato non come un semplice bar, come riportato nell’insegna del locale, ma un “Exclusive Night Club – Locale Notturno – Servizio di intrattenimento per adulti – Dance Studio”.
La descrizione poi non lasciava nulla alla fantasia: “E’ uno dei più grandi Night Club del centro Italia: la sua atmosfera raffinata ed elegante vi farà trovare tutto ciò che desiderate, dal desiderio di relax a quello di evasione…”.
A seguito di ciò, i poliziotti della Divisione Pasi della questura di Ancona, in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Senigallia hanno deciso di effettuare un controllo nel locale, a Montemarciano, entrando senza qualificarsi e fingendosi clienti.
I poliziotti in borghese sono stati subito indirizzati da un addetto del locale, a entrare in una sala dove era presente un bancone bar e dove si trovavano una decina di ragazze che si presentavano vestite con indumenti intimi. Tutte, erano sedute in evidente attesa dei primi clienti.
Gli agenti hanno quindi chiesto ai camerieri cosa si poteva ordinare e questi hanno risposto che una bevuta insieme alle ragazze sarebbe costata 15 euro e che, se avessero consumato altre bevande in seguito, ci sarebbe stata la possibilità di entrare con loro nel “privé”. Tutto però con un sovrapprezzo pari a 150 euro.
Consumata una bevanda, i poliziotti si sono diretti ai divanetti della sala. Dopo qualche minuto si sono avvicinate 2 ragazze cubane che subito si sono sedute accanto.
In sala, nel frattempo, la musica era ad alto volume e un deejay stava alla consolle. Notati anche i camerini adibiti a stanze privé, a questo punto gli agenti si sono qualificati.
Effettuati tutti gli accertamenti, è risultato chele ragazze erano state ingaggiate come “figuranti di sala”, attività che rientra in un’attività non di bar ma di spettacolo e intrattenimento. All’ingresso, con la casacca “Security”, è stato identificato un uomo con mansioni di addetto antincendio, risultato pregiudicato per furto, lesioni personali, possesso ingiustificato di chiavi alterate e oggetti atti ad offendere, anche non regolarmente assunto da una società di servizi fiduciari di Monte San Vito.
L’Ispettorato Territoriale del lavoro di Ancona, il cui personale dipendente era presente durante il controllo, ha provveduto a contravvenzionare la titolare del locale, una 37enne, poiché, su 10 dipendenti presenti nel locale come figuranti di sala, 3 risultavano essere non regolarmente assunte. Contestata anche la mancata assunzione dell’addetto antincendio e irrogata la sanzione della sospensione di entrambe le attività, bar e società, con il contestuale pagamento di una somma a titolo di illecito amministrativo pari a 2.500 euro per ogni posizione lavorativa irregolare riscontrata.
Infine, il personale della Squadra Amministrativa e di Sicurezza ha proceduto a contestare alla titolare la violazione della mancanza di licenza che prevede, oltre al pagamento di una sanzione amministrativa da 258 a 1.549 euro, il fatto che il Comune di Montemarciano disponga la cessazione dell’attività in difetto di licenza.

Il questore di Ancona Cesare Capocasa
Ma la trasformazione non autorizzata di un pubblico esercizio di somministrazione in un locale di pubblico spettacolo è abuso anche penale, per il quale il personale della Divisione Pasi procederà con la denuncia della 37enne.
Sia la titolare che il suo compagno ed ex socio del locale, risultano già indagati per falso e per avere organizzato attività di pubblico spettacolo senza autorizzazione. L’uomo ha anche precedenti per porto abusivo di armi, bancarotta fraudolenta, ed è attualmente recluso per l’esecuzione definitiva di una pena.
Inoltre il locale già in passato era risultato non in regola con le norme di sicurezza e con le direttive in materia di pubblico spettacolo, nonché per essere frequentato da numerosi pregiudicati.
Il questore di Ancona, il 25 luglio 2020, ne aveva disposto la chiusura per 15 giorni.
Preso dunque atto che il locale ha continuato a effettuare il pubblico spettacolo in assenza di della licenza idonea, e che la prosecuzione dell’attività, svolta senza i necessari requisiti di Legge, metteva a rischio la pubblica incolumità dei clienti e del personale dipendente creando potenzialmente situazioni di grave pericolo che potrebbero sfociare in eventi gravi, come già avvenuto in passato, il questore ne ha nuovamente disposto la chiusura per 20 giorni.
I sigilli sono stati posti stamattina dagli uomini della Squadra Amministrativa e di Sicurezza della questura e del Commissariato di Senigallia.
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