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«Suicidio assistito,
c’è l’impegno di Saltamartini:
ora si applichi la sentenza»

IL CASO - Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd in consiglio regionale: «L'assessore si è assunto la responsabilità politica di sollecitare il comitato etico ad esprimersi definitivamente, ora aspettiamo che alle parole seguano i fatti»

 

mangialardi

Maurizio Mangialardi capogruppo Pd in Regione Marche

 

Il capogruppo Pd in Regione Maurizio Mangialardi porta la questione del suicidio assistito in Consiglio regionale con un’interrogazione ed esprime soddisfazione «per la visione comune fra maggioranza e opposizione», ma ora chiede che «la sentenza venga applicata quanto prima consentendo ai malati in attesa di portare a termine la procedura per il suicidio assistito». «Apprezzo il fatto che l’assessore Saltamartini, rispondendo in aula alla mia interrogazione e testimoniando una comune visione con l’opposizione, si sia assunto la responsabilità politica di sollecitare il comitato etico ad esprimersi definitivamente – afferma Maurizio Mangialardi – per ottemperare a quanto previsto dalla sentenza della Corte costituzionale 242/2019, al fine di riconoscere a “Mario” e “Antonio” il diritto di accedere alla morte medicalmente assistita. Ora attendiamo che alle parole seguano i fatti e speriamo davvero che quelle resistenze ideologiche presenti all’interno della giunta regionale vengano finalmente meno». Mangialardi da mesi, insieme ai consiglieri del gruppo dem, sta supportando in consiglio regionale la battaglia di Mario e Antonio, i due cittadini marchigiani tetraplegici che, assistiti dall’associazione Luca Coscioni, si stanno battendo per accedere alla morte medicalmente assistita. «Comprendo benissimo – spiega Mangialardi – la delicatezza della questione e la necessità di affrontarla osservando il massimo rispetto per tutte le posizioni. Ma il punto di partenza non può che essere l’applicazione della cosiddetta sentenza Cappato/Dj Fabo, emessa dalla Corte costituzionale nel 2019. Ritengo che non sia utile a nessuno fare ostruzionismo a quanto previsto dal suo dispositivo e continuare a cavillare, come ha fatto la giunta regionale negli ultimi mesi, per ostacolare le procedure tecniche e amministrative. Auspico che l’impegno manifestato dall’assessore Saltamartini segni almeno su questo fronte un cambio di passo per una Regione come le Marche che, con l’attuale governo del centrodestra, non ha certo dato buona prova sul fronte dei diritti».

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