
Due anni di reclusione per stalking ed estorsione. E’ questa la pena stabilita dal tribunale dei minorenni per un 18enne di origine rom, arrestato nell’ottobre del 2020 dalla Squadra Mobile (in manette c’erano finiti altri tre giovani, tutti minori all’epoca dei fatti) con l’accusa di aver vessato un gruppo di ragazzi, tra percosse, minacce e richieste di denaro. La condanna, arrivata in abbreviato, è stata decisa dopo la revoca della messa alla prova che in un primo momento aveva stabilito il tribunale. L’annullamento della Map è stato conseguente all’abbandono della comunità da parte del 18enne e la sua ripetuta positività ai test tossicologici. La sospensione della pena è subordinata all’esecuzione di un percorso riabilitativo della dura di sei mesi. Il piano dovrà essere redatto dai servizi sociali.
Alle due vittime prese di mira, il 18enne ha scritto una lettera di scuse e inviato un risarcimento simbolico. Nello specifico, stando all’impianto accusatorio, il 18enne avrebbe intimorito per almeno 17 volte un 16enne con problemi cognitivi, chiedendogli soldi: da un minimo di un euro a un massimo di 10. I soldi sarebbero stati chiesti con le minacce del tipo: «Ti spaccio la faccia», «Ti tiro un pugno che ti rientrano naso e denti». Inoltre, il 18enne avrebbe spalleggiato dei complici (periodo 2018-2020) per perseguitare sia il 16enne che un ragazzo che ha ormai compiuto la maggiore età. Ci sarebbero state percosse, minacce con il gesto del taglio della gola. Le vittime erano assistite dagli avvocati Laura Versace e Arianna Benni, l’imputato dal legale Michele Carluccio.
(fe.ser)
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