facebook rss

«No alla guerra», il grido di Piazza Cavour
tra i colori dell’Ucraina e della pace (Foto)

ANCONA - Centinaia di manifestanti e anche tanti bambini, oggi pomeriggio, al presidio promosso dall'Università per la Pace con l'appello a fermare le ostilità belliche e sottoscrivere l'appello alle istituzioni perché «ciascuno al livello delle proprie responsabilità operi fattivamente e in ogni direzione per creare canali di dialogo, assuma iniziative efficaci che consentano una soluzione negoziata, equilibrata e giusta della crisi»

La bandiera della pace srotolata in piazza Cavour

 

«Siamo al fianco dell’Ucraina, auspichiamo che si giunga alla pace e che si depongano le armi. Esprimiamo la nostra vicinanza a questo grande popolo. Tutta Ancona è vicina all’Ucraina di cui va rispettata la propria identità e cultura. Basta sofferenze». Piazza Cavour si è illuminata dei colori della pace e dell’Ucraina. Oggi pomeriggio sindacati, cittadini anche di nazionalità ucraina, gruppi politici, associazioni e tanti bambini si sono dati appuntamento nella piazza centrale della città per gridare il proprio no alla guerra. La manifestazione, alla quale hanno preso parte centinaia di persone in segno di solidarietà al popolo dell’Ucraina, è stata promossa dall’Università per la Pace. Con l’appello a fermare ostilità belliche e  carroarmati, rivolto al premier Mario Draghi, a quelli di Giunta e Consiglio regionale, Francesco Acquaroli e Dino Latini, e ai sindaci delle Marche, oggi sulle note dell’inno ucraino, è arrivata la condanna corale all’aggressione militare russa.

L’iniziativa di Ancona, partita alle ore 17 di oggi, non è un’iniziativa isolata. Presidi analoghi sono in corso in tutte le province marchigiane. L’appuntamento nel capoluogo dorico per l’Università per la Pace è stata l’occasione per proseguire nella raccolta di sottoscrizioni all’appello, di cui la stessa istituzione  è prima firmataria, e dove si richiama alla necessità che «ciascuno al livello delle proprie responsabilità operi fattivamente e in ogni direzione per far abbassare l’altissima tensione, creare canali di dialogo, assumere iniziative efficaci che consentano una soluzione negoziata, equilibrata e giusta della crisi». Al presidente del Consiglio Draghi, i firmatari chiedono anche «di avviare il percorso parlamentare affinché l’Italia aderisca al Trattato Onu sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw)». Inoltre i sindaci vengono chiamati ad attivare «contatti, costituire gemellaggi, ponti di dialogo» con i loro colleghi delle città nelle zone in conflitto.

(Redazione CA)

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X