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Garofalo approda all’Authority:
«Far crescere il traffico dello scalo
Risposta rapida sulla Lanterna rossa»

ANCONA – Passaggio di consegne tra l'ammiraglio Pettorino, commissario dell'Autorità portuale negli ultimi otto mesi, ed il neo presidente: «Sono ambizioso, come lo è questa struttura. L'obiettivo è anche esaltare le peculiarità uniche dello scalo. È anche patrimonio dei cittadini». Sulla riapertura del molo che porta al luogo simbolo della città: «Non saremo silenti rispetto alle esigenze dei cittadini»

Vincenzo Garofalo e Giovanni Pettorino

 

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

 

Il tradizionale passaggio della campanella sancisce la fine del commissariamento e l’inizio del nuovo corso dell’Autorità portuale. Questa mattina, l’ammiraglio Giovanni Pettorino – che, in qualità di commissario straordinario, ha tenuto le redini di Molo Santa Maria negli ultimi 8 mesi – ha passato il testimone al neo presidente Vincenzo Garofalo, che di Authority ne sa qualcosa, essendo stato a capo di quella della Sicilia Orientale. Il “primo giorno di scuola” è di quelli istituzionali: visita al Prefetto, ai cinque comandanti dei porti, ed ai due direttori marittimi. Non potendo incontrare tutti i sindaci delle città che ospitano gli scali della rete portuale marchigiana ed abruzzese, ne ha chiamato uno per uno al telefono, «così come ho fatto con il presidente della Regione Marche Acquaroli e come farò con il presidente dell’Abruzzo Marsilio», aggiorna l’agenda l’ingegnere. Ma al di là del cerimoniale, Garofalo ha subito iniziato a mettere mano ai dossier fondamentali, che vanno dai fondi del Pnrr («dobbiamo dimostrare di aver meritato i finanziamenti ricevuti spendendoli bene»), al raddoppio di Fincantieri, dal banchinamento del Molo Clementino per l’approdo delle navi da crociera, all’elettrificazione delle banchine, passando per un tema che sta particolarmente a cuore alla città: la riapertura del molo che corre fino alla Lanterna rossa. 

Vincenzo Garofalo

«L’assessora Simonella è stata chiara su questo aspetto – fa sapere il presidente – e non è una questione che sottovaluteremo. Non saremo silenti rispetto alle esigenze dei cittadini e daremo una risposta rapida a questa questione». Il tutto, in virtù di un «rapporto leale tra porto e città» che l’ingegnere reputa imprescindibile: «l’obiettivo è far crescere il traffico dello scalo, ma anche esaltare le sue peculiarità uniche». Una sfida non da poco, ma «sono ambizioso, come lo è questa struttura. La vera sfida che sarà lo sviluppo complessivo del sistema e di ogni singolo porto secondo le proprie ambizioni e caratteristiche. L’obiettivo che dobbiamo porci sarà quello di crescere nei traffici, negli scambi e nell’economia valorizzando le doti di ogni scalo e rafforzando la ricaduta positiva che hanno sulle comunità di Marche e Abruzzo, grazie alle capacità di moltiplicatore dei porti, che sono un tassello fondamentale per esaltare le specificità dei territori. Abbiamo il dovere e la possibilità di cogliere tante opportunità di crescita e sviluppo utilizzando con concretezza ed efficacia i fondi nazionali e del Pnrr per circa 200 milioni di euro, e attraverso lo strumento del Documento di pianificazione strategica di sistema portuale su cui si sta lavorando. Insieme al tema della sostenibilità, dell’intermodalità fra le due regioni e del collegamento trasversale fra l’Adriatico e il Tirreno, costruiremo la giusta strategia per tutto il sistema». Nel lasciare il ruolo di commissario, l’ammiraglio Pettorino ha ricordato che, «con 6.500 persone che ci lavorano, il porto è la prima industria delle Marche. È il momento di rimboccarsi le maniche».

L’ammiraglio Giovanni Pettorino

 

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