«Ancona città sempre più distante
dalle esigenze universitarie
Così i giovani se ne vanno»

IL MONITO di Azione Universitaria arriva dopo la critica della presidente del Consiglio studentesco della Politecnica, durante l'inaugurazione dell'anno accademico, in merito agli eventi culturali «in sordina e poco accessibili agli studenti»

Piazza del Papa blindata

 

 

«La giunta comunale continua nella sua incomprensibile strategia fallimentare che favorisce il declino di una città sede di un grande centro universitario». Il monito arriva da Lorenzo Gabrielli, componente della direzione nazionale dell’associazione Azione Universitaria, a pochi giorni dalla critica mossa della presidente del Consiglio studentesco della Politecnica, Alessia Polisini, durante l’inaugurazione dell’anno accademico, in merito agli eventi culturali «in sordina e poco accessibili agli studenti». «Ancona è un capoluogo di regione in cui la comunità universitaria viene intesa in senso deleterio dalle istituzioni, anziché come una risorsa, anche economica, per l’intera cittadinanza – rincara la dose Gabrielli, facendo notare come questa tendenza sia evidente dal fatto che «negli ultimi tre anni più di mille anconetani, dai 18 ai 23 anni di età, abbiano abbandonato la loro città e molti degli studenti che iniziano qui il percorso di studi, preferiscono completarlo altrove. L’amministrazione, oltre a non ascoltare le proposte di noi universitari, non ascolta nemmeno quelle dei consiglieri comunali. Già nel 2019 tutta l’opposizione aveva suggerito alcune soluzioni a riguardo».

Tra queste, uno Sportello unico eventi del cittadino, utile a snellire le procedure nell’organizzazione di eventi; la messa a disposizione di aree verdi e immobili comunali alle associazioni culturali e sociali e la suddivisione della città in zone con diversi regolamenti in base al contesto urbano e al tipo di intrattenimento. «Un altro esempio di quanto questa città non sia legata alla cultura – prosegue Gabrielli – è legato alla questione della biblioteca comunale. L’eccessivo protrarsi dei lavori nella sede principale di Palazzo Benincasa ha privato la cittadinanza della possibilità di usufruire di spazi culturali ed inoltre gli orari troppo ristretti e limitati della nuova sede provvisoria non sono affatto compatibili con le basilari esigenze degli studenti universitari».

Secondo Azione Universitaria, inoltre, ad Ancona «sussiste un evidente problema di sicurezza pubblica: i continui episodi di criminalità rischiano di renderla inospitale. Molte persone, spaventate, preferiscono evitare di frequentare determinate zone della città. Occorrerebbero decisioni realmente utili a contrastare il fenomeno. Al contrario, con l’ultima ordinanza sulla sicurezza, è stato ancora una volta ribadito alla comunità e ai giovani in particolare di non essere i benvenuti in questa città. Per di più, l’obiettivo per cui è stata emanata, ovvero quello di ridurre i fenomeni di delinquenza, non darà i suoi frutti poiché puntando sulle restrizioni, sulle limitazioni e privando i ragazzi di momenti di socialità, questi si vedranno costretti a trovarla in altri comuni, lasciando Ancona in mano alle babygang e con il rischio di far pagare il prezzo di tale scelta unicamente ai commercianti».

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