Il 25 marzo sono stati effettuati nell’Emodinamica degli Ospedali Riuniti di Ancona, per la prima volta nella Regione Marche, due interventi di occlusione percutanea di forame ovale pervio (Pfo, il cosiddetto ‘buco’ al cuore) con ‘Noblestitch’. A darne notizia in un comunicato è la direzione sanitaria dell’ospedale regionale di Ancona. L’equipe medica diretta da professore Tommaso Piva, con il dottor Maolo, i tecnici, gli infermieri dell’Emodinamica, gli specialisti dell’Eco-Lab della Divisione di Cardiologia e dell’Anestesia e Rianimazione Cardiochirurgica ha operato in presenza del professor Anthony Nobles, bioingegnere e inventore della tecnica stessa. Il lavoro sinergico degli operatori, del primario Perna, direttore della Cardiologia, della Farmacia e della Direzione Aziendale sono stati l’alchimia vincente per un immediato successo clinico e i pazienti sono stati dimessi il giorno successivo.
«Si tratta di una tecnica innovativa e preziosa, che apporta benefici nella ridotta invasività dell’intervento e dei tempi di recupero nei pazienti che soffrono della patologia in argomento – afferma il Michele Caporossi, direttore generale dell’Azienda Ospedali Riuniti – un altro elemento di qualità che la nostra Azienda può vantare». «La pervietà del forame ovale (Pfo) – spiega il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Regionale, Arturo Pasqualucci – è una condizione anatomica frequente, normalmente non patologica, che però solo in alcuni casi permette il passaggio di formazione trombotiche dal circolo venoso al circolo arterioso. E’ quindi importante intervenire, ed intervenire in maniera appropriata, per evitare che la patologia possa dare luogo anche ad ictus e attacchi ischemici cerebrali transitori».
Il trattamento dei pazienti con Pfo ed eventi ischemici cerebrali viene effettuato da più di 20 anni, dall’Emodinamica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona (già Ospedale Cardiologico Gm Lancisi).«Ma ora le possibilità terapeutiche si sono ulteriormente arricchite con la tecnica di occlusione percutanea con sutura, detta NobleStitch” – assicura il dottor Piva – Quest’intervento innovativo viene effettuato attraverso una semplice puntura della vena femorale, con dispositivi che consentono di manovrare un ago dall’esterno e suturare le due porzioni di setto interatriale. Ringrazio a tal proposito, la dottoressa Cola, sempre puntuale nell’acquisizione dei materiali sanitari necessari. Grande riconoscenza anche per tutto lo staff medico, infermieristico e tecnico dell’Emodinamica». «Chiudere il forame ovale con un punto di sutura comporta diversi vantaggi: non si rilasciano protesi ed il setto interatriale viene lasciato libero da ingombri per poter essere riattraversato in caso di necessità» conclude il dottor Maolo. Un’ultima annotazione: la procedura può essere effettuata anche in chi è allergico a metalli come il nikel.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati