Terrazza dorica con affaccio sui cantieri
Per i crocieristi che sbarcano al porto
uno slalom tra le transenne

ANCONA – Tra perle archeologiche dimenticate, erbacce che crescono indisturbate e tratti interdetti per lavori in corso, il cuore storico della città non si presenta al suo meglio. Dagli Archi alla statua di Traiano, passando per la Mole e Porta Pia, è un susseguirsi di reti arancioni. E domani la prima toccata della Msc, con l'avvio della stagione turistica

Vista su Porta Pia

di Martina Marinangeli

«Welcome to Ancona». È il primo messaggio che i crocieristi, pronti ad attraccare domani con la Msc al porto dorico per la stagione estiva, leggeranno arrivando nel capoluogo. Ed il primo impatto è senz’altro d’effetto. Sul golfo si affaccia la parte più bella e più antica della città, con il Duomo a vegliare su tutto dall’alto della sua collina.

Via XXIX settembre

Ma se si va oltre il colpo d’occhio iniziale, si scopre che per raggiungere quel terrazzo così suggestivo, si deve fare una mezza corsa ad ostacoli tra le transenne, alcune più recenti, altre diventate ormai parti integranti delle strutture che interdicono, tanto sono longeve. Rispetto al 2021, perlomeno via della Loggia non si presenterà come un cantiere a cielo aperto – solo una traversa che la collega a piazza del Papa è ancora “incerottata”, oltre alla parte interdetta di fronte alla portella Santa Maria -, ma in tutta la sua bellezza dal sapore antico. Per il resto, sia procedendo verso l’ingresso nord della città che addentrandosi nel centro storico, si inciamperà in qualche cartello “lavori in corso”. Dagli Archi alla statua di Traiano, passando per la Mole e Porta Pia, è tutto un cantiere. Cosa certamente positiva perché, quando finalmente saranno terminati i lavori – inciampati in una lunga serie di stop&go –, l’ingresso nord della città ne uscirà riqualificato.

Archi

Ma nel frattempo, il colpo d’occhio per il turista non sarà dei migliori. Se invece si decide di procedere verso il centro storico, va dato atto che piazza Dante, con il grattacielo dorico di palazzo degli Anziani, lascia senza fiato, ma arrivati al Porto Traianeo, si scopre la giungla cittadina, con le erbacce che la fanno ancora da padrone, nell’attesa del restauro. E lo stesso vale per l’anfiteatro romano – ancora chiuso – e per i meravigliosi lasciti di via Pio II, la cui bellezza stona con lo stato di abbandono in cui si presentano. Nell’ultima parte della scalinata che conduce al Duomo, le transenne, spostate di lato, permettono il passaggio ma restano lì a tinteggiare di arancione il percorso. Reti arancioni che ritornano (e parliamo di un eterno ritorno, dato che sono lì ormai da molti anni) anche nell’area in cui un tempo sorgeva il Bar del Duomo – con il progetto di riapertura finito di nuovo in stand by perché non si trovano ditte per fare i lavori –, mentre il lato sinistro dell’iconica chiesa ha ancora le impalcature per i lavori resi necessari dal sisma. A fare da contorno, scritte sui muri sporcizia soprattutto intorno alle panchine. Che Ancona sia una bellissima città è fuori discussione, ma la sua parte più suggestiva ed iconica resta ancora celata.

Piazza Crocifisso

Via Bonda

Passerella del porto antico

L’anfiteatro chiuso

Via della Loggia

San Gregorio

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