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Restauro San Ciriaco, l’arcivescovo:
«La nostra bellissima cattedrale
restituita ai fedeli e ai visitatori»

ANCONA - Nella Domenica delle Palme mons. Angelo Spina ha benedetto anche i lavori appena conclusi celebrando la messa sull'altare riqualificato. Poi ha guidato la sindaca nella visita alla Crtipta delle Lacrime dove sono state collocate le reliquie dell’apostolo San Giacomo il Minore, del Beato Gabriele Ferretti, compatrono della città, e la reliquia a memoria di Santo Stefano

La Cripta delle Lacrime

 

 

Chiuso il cantiere di restauro nella cattedrale di San Cirico, questa mattina tantissimi fedeli e anche il sindaco Valeria Mancinelli hanno partecipato alla messa della Domenica delle Palme presieduta dall’arcivescovo Angelo Spina, ed hanno potuto ammirato il risultato dei lavori. Dopo la benedizione dei rami d’ulivo all’esterno della chiesa e la rievocazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, l’arcivescovo ha benedetto i lavori, eseguiti al duomo di Ancona dal mese di settembre del 2021 a fine marzo 2022. «Questo luogo mi è molto caro, – ha detto mons. Angelo Spina – lo è alla nostra Arcidiocesi di Ancona-Osimo, a voi, alla nostra città, perché è parte importante della nostra storia, della nostra identità e soprattutto della nostra fede, che è stata trasmessa di generazione in generazione. La locuzione “chiesa cattedrale” come sappiamo deriva da “cattedra”, perché essa ospita la cattedra del Vescovo che è il luogo dal quale il Vescovo maestro, pastore e liturgo della Chiesa locale conferma ed educa la fede e la vita cristiana del popolo di Dio a lui affidato, nell’ininterrotta successione apostolica che lega ogni generazione al fondamento della fede trasmessa dagli apostoli: Cristo morto e risorto per la nostra salvezza. Questo luogo sacro è un monumento di fede, è luogo di preghiera e dell’incontro con Dio che ci è stato tramandato nel corso dei secoli a cui tutti, anche con diverse motivazioni, siamo legati. Non è un museo ma è un corpo vivo che accoglie e restituisce la fede delle generazioni espressa anche nell’arte e nell’architettura. La responsabilità della cattedrale sia dal punto di vista pastorale, giuridico ed economico ricade tutta sull’Arcivescovo. La basilica cattedrale necessitava di alcuni urgenti lavori che sono stati realizzati con puntualità negli ultimi sei mesi».

Il nuovo altare

Il presule ha poi ricordato che il sisma del 2016 aveva causato profonde lesioni nella muratura dell’abside dell’altare della Madonna Regina di tutti i Santi. «Per cui è stato necessario intervenire per mettere nuovi tiranti in acciaio e ricucire i blocchi di pietra a regola d’arte facendo il consolidamento sia esterno che interno. – ha sottolineato – Nell’abside dell’altare maggiore vi erano continue infiltrazioni di acqua per cui è stato necessario rifare parte del tetto: rimuovere tutte le tegole, fare il nuovo manto di copertura, sistemare le scossaline, i canali. Si è dovuto spicconare il vecchio intonaco fatiscente e intonacare l’intera parete esterna della chiesa dietro l’altare maggiore. È stato risistemato anche parte dell’intonaco interno dell’abside dell’altare maggiore con relativa tinteggiatura. Nella Cappella delle lacrime, sotto l’altare del Crocifisso, le continue infiltrazioni di acqua avevano compromesso tutti gli intonaci». Le pareti sono state risanate per eliminare le infiltrazioni di umidità, intonacate e tinteggiate. Per poter accedere alla cripta è stata realizzata anche una scala in ferro in modo che si ha un punto di entrata e un altro di uscita. Nella cappella sono ora collocate le reliquie dell’apostolo San Giacomo il Minore, del Beato Gabriele Ferretti e la memoria di Santo Stefano. Addossato alla parete è stato posto il frontespizio dell’altare del 2007.

Cappella del SsSacramento

I lavori, del costo di 372mila euro, sono stati finanziati al settanta per cento dalla Conferenza Episcopale Italiana, con un contributo di 260.441 euro, la restante somma di 111.617 è stata messa dalla Arcidiocesi. «Dall’inizio dei lavori al completamento c’è stato poi un aumento del trenta per cento sui materiali e per questo è stato chiesto ai fedeli di intervenire con libere offerte. – ha ricordato l’arcivescovo – È stato inoltre portato a compimento il primo adeguamento del presbiterio del 2007. È stato recuperato lo spazio fisico del presbiterio che è il luogo dove siedono i presbiteri che concelebrano con il vescovo, rendendo così visibile la piena comunione cattolica sull’esemplarità della liturgia episcopale. L’altare della cappella del Santissimo Sacramento è stato arricchito per assolvere meglio la sua funzione. È stato sostituito il vetro del rosone lesionato dalla grandine di qualche anno fa e altri vetri nelle cappelle. Sono stati cambiati tutti i corpi illuminanti della cattedrale per dare una luce omogenea, sono corpi illuminanti a led per un risparmio energetico». È stato sostituito il vecchio amplificatore dei microfoni e aggiunte due nuove casse e quattro nuovi microfoni.

Mons. Angelo Spina con il sindaco Valeria Mancinelli

«Per tutto quanto è stato fatto ringrazio Dio per avermi dato la forza di seguire il peso di tutti i procedimenti e dei lavori.- ha continuato mons. Angelo Spina prima di esprimere la propria gratitudine ai protagonisti dei restyling- Ringrazio la Soprintendenza per le autorizzazioni e la continua attenzione riservata. Ringrazio don Luca Bottegoni, Direttore dell’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Ancona-Osimo, per il suo costante impegno a seguire le pratiche con la Cei, la Soprintendenza e le ditte. Ringrazio l’architetto Maurizio Volpini e l’ingegnere Sante Tombolini che hanno curato il progetto generale dei lavori. Ringrazio le ditte che hanno eseguito i lavori: la Bc di Giuseppe Carnevale di Osimo, la ditta Decor Art s.n.c. di Maggi Luciano di Verona, la ditta Guzzini per i corpi illuminanti, la ditta Ekklesia per l’amplificazione e tutte le maestranze che, con dedizione, competenza e professionalità hanno lavorato per il decoro della nostra basilica cattedrale. Ringrazio il rettore, i sacerdoti, tutti i fedeli e i visitatori che hanno avuto pazienza nel sopportare il disagio, soprattutto negli ultimi tre mesi, per i lavori in corso all’interno della cattedrale. Tutto ciò che è stato fatto è a lode della Santissima Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo e per restituire questa bellissima basilica cattedrale ai fedeli e ai tanti visitatori che qui si recano».

L’arcivescovo Angelo Spina

L’arcivescovo ha poi benedetto l’altare, che è stato solo benedetto perché era già stato consacrato nel 1730: “L’unico altare, presso il quale si riunisce come un solo corpo l’assemblea dei fedeli, segno dell’unico Salvatore Gesù Cristo e dell’unica Eucaristia della Chiesa” (Rda 158). Dopo la benedizione è iniziata la messa della Domenica delle Palme, con la lettura della Passione del Signore, e al termine della celebrazione l’arcivescovo ha accompagnato il sindaco Valeria Mancinelli nella Cripta delle lacrime, dove sono state collocate le reliquie dell’apostolo San Giacomo il Minore, del Beato Gabriele Ferretti, compatrono della città, e la memoria di Santo Stefano (il sasso che colpì il primo martire cristiano). Sotto la scala in ferro, realizzata per accedere alla cripta, sono ora visibili anche i resti del tempio ellenistico dedicato a Venere Euplea

Mons. Angelo Spina sull’altare restaurato

 

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