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«Una casa per le donne
vittime di violenza domestica»

JESI – La proposta è emersa durante il confronto, molto partecipato, di ieri al Circolo Cittadino tra il candidato sindaco Lorenzo Fiordelmondo e l’on. Laura Boldrini

 

Nel ricordo di Letizia Battaglia è iniziato il confronto sulla mancata uguaglianza tra uomo e donna nel nostro Paese, ieri al Circolo Cittadino di Jesi tra il candidato sindaco Lorenzo Fiordelmondo e l’onorevole Laura Boldrini.

Laura Boldrini e Lorenzo Fiordelmondo

Un incontro molto partecipato per l’apertura ufficiale della campagna elettorale della coalizione di centro sinistra. L’ex presidente della Camera ha presentato il suo libro “Questo non è normale. Come porre fine al potere maschile sulle donne” (Chiarelettere). Oggi molte donne non riescono a coniugare il lavoro, la casa, la famiglia e per questo limitano un loro impegno pubblico. Anche nello sport, ad esempio, pur raggiungendo traguardi di primissimo livello, come le atlete della nostra città, vivono un perenne dilettantismo: questo non è più accettabile.

Laura Boldrini ha ricordato di aver istituito a Montecitorio una Sala delle donne e si è battuta, non senza sacrifici, per inserire il linguaggio di genere nelle istituzioni.«Non è pignoleria – sottolinea una nota del candidato Fiordelmondo – perché se si tace il quieto vivere prende il sopravvento. Il femminismo è un movimento politico che ha lavorato per cancellare il matrimonio riparatore, lo Ius corrigendi e il delitto d’onore: se questi abomini non ci sono più è grazie al lavoro di uomini e donne che si sono battuti affinché fossero cancellati. Fondamentale anche la battaglia contro gli insulti sessisti sul web che vede la Boldrini in prima linea. Grazie all’intervento di una volontaria abbiamo acceso i riflettori sullo sportello antiviolenza di Jesi, gestito dalla Casa delle donne, che non è riconosciuto ufficialmente, come lo sono invece i Centri: questo significa che i dati che riguardano gli accessi allo sportello di Jesi non finiscono nel conteggio totale».

Nel corso del confronto è emersa, inoltre, la necessità di istituire una struttura che possa accogliere le donne vittime di violenza domestica. «Il mio impegno, se verrò eletto sindaco, sarà quello di attivare politiche che pongano l’eguaglianza di genere come presupposto dell’azione amministrativa, attivando ogni leva istituzionale idonea al raggiungimento degli obiettivi, che saranno sia al centro dell’agenda cittadina che di quella del Paese. – ha sottolineato Lorenzo Fiordelmondo – Attenzione anche alla toponomastica femminile: ad oggi su 528 strade presenti in città, solo 14 sono dedicate a donne. Un ultimo appunto: Laura Boldrini, che nel 2014 era presidente della Camera, ha accolto la richiesta avanzata dal Cda della Fondazione Colocci, del quale facevo parte, donando alla nostra città dei lavori dell’Assemblea Costituente che attualmente sono collocati nella biblioteca della ex Università. Credo che la loro collocazione naturale sia la sala consiliare del nostro Comune, così da renderli accessibili e consultabili nella casa di tutti i cittadini e le cittadine di Jesi, a custodia della democrazia cittadina».

 

 

 

 



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