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Le sonorità conturbanti dei Mad Dogs
valicano le frontiere
garage-punk del terzo millennio

MUSICA - Continua il racconto di Cronache Ancona alla scoperta di gruppi e cantanti del nostro territorio. La band della provincia di Macerata è composta da Marco Cipolletti (voce e chitarra), Luca Zenobi (chitarra), Simone Mosciatti (basso), e Giacomo Zepponi (batteria). Le copie del loro “We are ready to testify” sono andare a ruba, un brano farà parte di una compilation di cover tributo agli inglesi New Generation Superstars e per l'estate si prospetta una tournée in Spagna

I Mad Dogs

 

di Giampaolo Milzi

Se fossero agenti atmosferici, di quelli che stanno scandendo i cambiamenti climatici in atto da un po’, potrebbero essere paragonati a dei tornado. Spostandoci sul campo della geologia, il loro effetto è assimilabile a quello di certi vulcani in continua attività eruttiva. Eh sì, ti costringe proprio a scomodare paragoni con fenomeni esagerati e dirompenti, la musica dei Mad Dogs. Semplicemente, ma in modo affatto scontato, musica rock; di quel rock potente e travolgente, che si manifesta come colate di lava sonora incandescente, come trombe d’aria infuocate. Simbolo vivente e sonante, questa band della provincia di Macerata, dell’eterna immarcescibilità di certi flussi di decibel tanto cari al buon vecchio diavolo del rock’n’roll, appunto. Decibel conturbanti e calamitanti, alla lontana di matrice “fifties”, ma molto più assordanti; ad altissimo voltaggio, serviti in una chiave “hard”, punk e garage che rimanda dritti a certe sonorità dei formidabili anni ’60 e inizio ’70, riproposte poi da tanti gruppi soprattutto negli ’80. Per Marco Cipolletti (voce e chitarra), Luca Zenobi (chitarra), Simone Mosciatti (basso), e Giacomo Zepponi (batteria) questo tipo di rock è un culto, una colonna sonora vitale. Le sei corde, onnipresenti, sono usate in modo deragliante e “high speed”, prodighe di riff accattivanti, riverberi, spirali di note piacevolmente urticanti, con la melodia che emerge e flirta in maniera encomiabile col tappeto volante di una ritmica serrata, deragliante, sparata anch’essa ad altissima velocità.

Emblema di questo stile originale – sebbene ovviamente dal retrogusto un po’ vintage – “We are ready to testify”, l’ultimo cd dei Mad Dogs, uscito nell’ottobre 2020 per la “Go down records”. Dieci brani mozzafiato e mozzaorecchie al fulmicotone, ad eccezione di “What do you say”, l’unico più “slow” e davvero molto suadente. Il cantato in inglese è accompagnato da cori a “go go”, ai quali partecipano anche Cristina Biondi e Francesca Zenobi. Tra gli ospiti speciali di questo disco – il terzo dopo il primo, in italiano, “Niente è come sembra” (2015), e il successivo “Ass shakin’ dirty rollers” (2017) – anche il chitarrista Massimo Contigiani, Daniele Cherubini e, da sottolineare, Roberto Bottegoni, col suo hammond doc in “Not waiting”.  Marco Cipolletti confessa convinto le influenze metabolizzate dai “cani pazzi”: “Gli australiani Radio Birdman, la magistrale scena di Detroit di mezzo secolo fa (dominata da calibri quali gli Stooges di Iggy Pop e gli MC5, ndr.), gli svedesi Hellacopters sono da sempre le micce che hanno acceso la nostra vena creativa”. Una lista di cui fanno parte anche New Chritsts (anche loro dalla terra dei canguri), i Bad Religion (Los Angeles), The Dictators (New York), i Flaming Groovies (fondati nel 1965 a San Francisco).

I Mad Dogs vengono da lontano (sono nati nel 2009, hanno poi cambiato parzialmente la loro line-up), e puntano verso un futuro sempre segnato dal loro garage modello terzo millennio e da una ripresa (post lock down da pandemia) di una attività concertistica – davvero ultra mordenti nella dimensione live – che a volte li ha visti sul palco con big band come Lords of Altamont, Deniz Tek (Radio Birdman), Keith Streng (Fleshtones), Yawing Man, Sick Rose, Not Moving.  Cosa bolle nella loro solfatara creativa? Le copie di “We are ready to testify” sono andare a ruba… «Vero, tanto che entro questo autunno ci proponiamo di ristamparlo. Ma stiamo anche andando oltre. – risponde Marco – E’ quasi pronto per l’estate “Out of my head”, pezzo che farà parte di una compilation di cover tributo agli inglesi New Generation Superstars. Vorremmo concludere il 2022 dando alle stampe un 45 giri in vinile e stiamo lavorando a un nuovo album. Inoltre siamo quasi certi di varcare tra sei-sette mesi i confini nazionali, grazie anche ad una tournée in Spagna».
“We are ready to testify” può essere ascoltato sula piattaforma web Spotify. Per acquistarlo: https://maddogsrnr.bandcamp.com/
Per contatti: https://www.facebook.com/maddogsrnr – maddogs.band@gmail.com

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