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Jesi, Giuseppe Conte contestato
all’arrivo da un gruppo di no-vax

COMUNALI - Il presidente del M5S, in città per promuovere i candidati della lista 'Jesi Respira' ha atteso con pazienza che la tensione in piazza Spontini si stemperasse restando seduto sulla scalinata, poi ha preso la parola minimizzando sull'accaduto e affrontando temi d' attualità, dal negoziato per chiudere la guerra in Ucraina, al reddito di cittadinanza come antidoto alla povertà fino ai temi ambientalisti. «Cercate di esprimere sempre  una preferenza su un progetto politico qual è anche quello di Jesi: non cadete nella trappola di separare l’azione politica nazionale da quella territoriale» ha auspicato

L’ex premier Giuseppe Conte seduto sulla scalinata di piazza Spontini con i due senatori del M5S  durante la contestazione dei no-vax a Jesi

 

Fischi e urla di contestazione nel primo pomeriggio di oggi hanno accompagnato l’arrivo a Jesi del presidente del M5S Giuseppe Conte. Un gruppo con una ventina di no-vax con cartelli ha gridato «vattene» e «vergogna» all’insegna dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri che poco dopo le 14 era in città all’Hemingway Cafè, per promuovere i candidati della lista ‘Jesi Respira’ a sostegno del ‘sindaco’ democrat Lorenzo Fiordelmondo. Il Movimento 5 Stelle a Jesi correrà, infatti, a braccetto con Europa Verde per le Comunali del 12 giugno, nella coalizione di centrosinistra. Conte, seduto sulla scalinata di piazza Spontini, ha aspettato che la tensione si stemperasse prima di avviare il suo intervento al microfono. «Mi hanno detto che sono dei no-vax – ha replicato il presidente M5S senza scomporsi troppo per quelle voci di dissenso  – convinti assertori di posizioni anti-scientifiche. Questo mi rende anche più orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto insieme alla comunità nazionale: se le scelte fossero state affidate a loro saremmo tutti andati a rotoli».

«Qualcuno racconterà la giornata di oggi come la contestazione al presidente Conte da parte del mondo no-vax. – ha commentato al margine dell’incontro anche il senatore Giorgio Fede presente in piazza con il collega Mauro Coltorti – Ma la realtà è un’altra: quattro personaggi coordinati da candidati concorrenti a Jesi della lista in cui sono presenti i nostri iscritti (il riferimento è alla lista ‘Lavoro e Libertà‘ ndr.), hanno organizzato un teatrino, addirittura portando gente da altre città chiamate a raccolta ieri sui social, perché evidentemente di proseliti ne hanno pochi. Uno aveva anche una cassa portatile che ha acceso per parlare sopra al presidente. Questa è la loro idea di democrazia, non parlare agli elettori per esporre le proprie tesi, ma non far parlare gli altri. Il presidente Conte, con la consueta eleganza e signorilità, li ha fatti sfogare finché gli reggevano le corde vocali, per poi incontrare serenamente la cittadinanza, seduto con la gente, tra la gente, sulla scalinata di piazza Spontini, con le persone affacciate anche dalle finestre per ascoltarlo. La solita lezione di democrazia». La situazione è stata monitorata dalle forze del’ordine, in servizio anche con personale in borghese.

Giuseppe Conte a Jesi durante il comizio

Durante il suo discorso trasmesso in diretta social, Giuseppe Conte  ha invogliato i presenti a «cercare di esprimere sempre  una preferenza su un progetto politico qual è anche quello di Jesi: non dovete cadere nella trappola di separare l’azione politica nazionale da quella territoriale, dovete piuttosto dare continuità. Noi come M5S – ha sottolineato – possiamo anche commettere degli errori, ma quello che garantiamo è che il nostro impegno è sempre esclusivamente rivolto a tutela della collettività e le nostre decisioni sono sempre ispirate dalla tutela del bene collettivo. Di questo potete essere sicuri al 100%».

Si è poi soffermato a ragionare sul significato odierno di bene collettivo «Ce l’ho ha detto il nostro senatore jesino Mauro Coltorti: senza la pace non andiamo da nessuna parte- ha incalzato il presidente del M5S –  Dopo 2 anni di pandemia non ci meritiamo una guerra. Per questo dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi sulla diplomazia che non va mai in vacanza. E si deve lavorare su quell’obiettivo fino a che non lo ottieni. Abbiamo bisogno di forze politiche che abbiano visione, determinazioni e convinzione. Se non raggiungiamo in tempi brevi una soluzione politica continuerà la crisi energetica e aumenterà quella alimentare. Significa che dobbiamo avere la massima determinazione a tutti livelli e voi potete conttibuire perchè se poi vincessero partiti che sostengono  il riarmo non venitevi a lamentare con noi. Abbiamo tutte le carte in regola per essere alla frontiera di questa seconda fase: dobbiamo spingere su questo negoziato di pace».  Tra i temi toccati anche quello della transizione ecologica  e del reddito di cittadinanza come antidoto alla poverta dilagante ( in Italia ci sono 10 milioni di poveri, ha ricordato). «Cosa volete per Jesi: che siano valorizzato il patrimonio culturale, che siano valorizzati gli spazi verdi?» ha infine  rivolto al pubblico una domanda retorica per introdurre la questione dell’eco-sostenibilità, delle comunità energetiche che il M5S per primo ha caldeggiato. Poi tra gli applausi di consenso è partito alla volta di Civitanova Marche.

(Redazione CA)

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