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Nuova allerta meteo nelle Marche.
La Regione spiega l’alluvione inattesa:
«Colpa di un temporale V-shaped»

L'AVVISO è in vigore per tutta la giornata di domani (17 settembre). Intanto si cerca una spiegazione su come un rischio giallo si sia trasformato nell'incubo che ha colpito la zona in particolare la zona di Senigallia. IL VIDEO DELLE ZONE ALLAGATE
Il sorvolo delle zone allagate

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L’alluvione a Senigallia

 

La Protezione civile ha diramato un’allerta meteo gialla (temporali, vento, mare, idraulica e idrogeologica) su tutte le Marche per domani (17 settembre). E’ valida per tutta la regione fino alla mezzanotte tra domani e domenica e annuncia l’arrivo di temporali, raffiche di vento e mareggiate. I fenomeni potrebbero localmente raggiungere una certa intensità. L’allerta è accompagnata o da un avviso sul vento e sulle condizioni del mare con le raffiche che potranno raggiungere il grado di “tempesta” (88-102 km/h) e le onde quello di “agitato” (2,5-4 metri). Proprio le condizioni del mare portano un’ulteriore complicazione, potrebbe essere più difficoltoso lo scarico delle acque alle foci dei fiumi.

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Maltempo a Camerino

E proprio in riferimento alla evoluzione del maltempo, il Centro funzionale multirischi della Protezione civile evidenzia il contesto meteorologico che ha determinato l’evoluzione dello scenario da allerta gialla emanata in quello poi ben più complesso e non prevedibile che ha determinato vittime ed esondazioni. «La previsione meteorologica per la giornata di giovedì 15 settembre mostrava la possibilità di temporali in formazione sul versante tirrenico della penisola, con eventuale interessamento del crinale appenninico e delle aree interne marchigiane. Per tale motivo era stata emessa una allerta di livello giallo per le zone di allerta 1 e 3 (settori montani e alto collinari del pesarese e dell’anconetano) per temporali localmente intensi. Nelle altre zone della regione la previsione non mostrava evidenze di fenomeni di intensità tale da determinare criticità e, pertanto, il livello di allerta è stato lasciato verde.

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Sefro dopo il nubifragio

Nel pomeriggio di giovedì, tra le province di Siena e Arezzo, si è assistito alla formazione di un temporale cosiddetto autorigenerante V-shaped, che, nel suo spostamento verso est, è andato interessare la zona interna del Pesarese, per poi portarsi verso la costa anconetana. L’interazione con l’Appennino ha inoltre intensificato la struttura temporalesca proprio nella zona del Catria.

Caratteristica dei temporali autorigeneranti – spiega il Centro funzionale – è quella della stazionarietà: il temporale continua a riformarsi sempre nello stesso punto e va a interessare sempre le stesse zone, anche per alcune ore. Sono fenomeni la cui previsione è estremamente difficoltosa, sia perché sono molto rari e sia perché le dinamiche che li generano implicano spesso la presenza di configurazioni a scale molto piccole di difficile individuazione. In questo caso, gli elementi previsionali per stimare un’estensione e persistenza di fenomeni così intensi sono stati del tutto assenti. Anche nella vigilanza, a livello nazionale, tali fenomeni non sono stati assolutamente segnalati.

Pianello di Ostra

Sostanzialmente quello che doveva essere uno scenario da allerta gialla per temporali (effetti localmente intensi e rapidi, ma di estensione limitata), si è invece evoluto in uno scenario più complesso e diffuso sul territorio. Le precipitazioni molto intense e persistenti, con cumulate molto elevate raggiunte in poche ore, hanno determinato, anche nel reticolo maggiore, l’innescarsi e il propagarsi dell’onda di piena in tempi rapidissimi e non gestibili, che ha poi determinato criticità e problemi pure nella parte valliva e costiera».



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