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Ricostruzione: molte opere finanziate,
poche quelle realizzate
Fuga dei medici dagli ospedali pubblici

LE MAGGIORI criticità segnalate dalla Corte dei conti che ha dichiarato la parificazione del Rendiconto generale della Regione. La Procura regionale ha rilevato soprattutto ritardi nell'utilizzo dei fondi europei per il post sisma e il numero elevato di professionisti che hanno lasciato la sanità pubblica per quella privata: nel 2021 +39% di dimissioni rispetto al 2020

 

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L’intervento del Governatore Francesco Acquaroli

Ritardi nell’utilizzo dei fondi europei, in particolare per la ricostruzione post-sisma 2016. E fuga dei medici dagli ospedali pubblici. Sono due delle principali criticità rilevate dalla Corte dei conti delle Marche, sezione di controllo, presieduta da Vincenzo Palomba, che ha dichiarato la parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per l’esercizio finanziario 2021, per Conto del Bilancio, Conto economico e sfera patrimoniale.

La Procura, guidata da Alessandra Pomponio, a seguito della fase istruttoria, di contraddittorio e controdeduzioni della Regioni, aveva espresso parere favorevole alla pronuncia arrivata al termine dell’udienza tornata a svolgersi in presenza all’auditorium “Tamburi” della Mole Vanvitelliana ad Ancona. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, vari assessori regionali tra cui il neo-titolare del Bilancio Goffredo Brandoni, consiglieri regionali, autorità civili e militari.

Sul fronte criticità, la Procura regionale ha rilevato soprattutto ritardi nell’utilizzo dei fondi europei, in particolare per la ricostruzione post-sisma 2016, per i quali molto è stato fatto ma molto resta da fare: sono molte le opere finanziate e poche quelle realizzate nel ‘cratere’. Sull’attuazione del Pnrr, i giudici hanno preso atto che la Regione ha già approntato la ‘cabina di regia’ e un ‘cruscotto’ informatico per monitorare l’iter dei progetti che in prospettiva potrebbe diventare accessibile al pubblico. La Procura, in particolare per quando arriverà il grosso dei fondi, richiama a coniugare la tempestività dell’uso dei fondi, voluta dall’Ue pena perdita, con il rispetto della legalità. Altra questione è la ‘fuga’ dei medici ospedalieri: nel 2021 +39% di dimissioni rispetto al 2020 con molti passaggi alla sanità privata, dovuti anche alle condizioni lavorative ed economiche deteriorate rispetto al privato. Circostanze che nel breve periodo a volte comportano il ricorso a medici di altri reparti (ad esempio nei Pronto soccorso) o a coop private: la Procura ha rilevato però l’impegno della Regione per l’aumento di posti di specializzazione i cui frutti si vedranno negli anni, richiamando in ogni caso il bisogno di migliorare la qualità della vita lavorativa ed economica del personale, a una lungimiranza su questo fronte, ammettendo comunque che si tratta di una fase di emergenza che non facilita il compito.

«Il giudizio di parificazione – ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino – si celebra in momento particolarmente delicato per le nostre istituzioni: siamo fuori forse non del tutto dalla pandemia e ci sono tensioni geopolitiche all’interno dei confini dell’Europa che determinano una situazione assolutamente preoccupante che probabilmente avrà anche un influenza sui conti pubblici per il prossimo anno, quindi non una situazione particolarmente facile. Cercheremo di uscire da questa situazione anche grazie, importantissimo per la ripresa del Paese, al corretto uso delle risorse del Pnrr. Il richiamo a tutte le amministrazioni – ha aggiunto Carlino – è a svolgere con la massima solerzia possibile tutte le attività ad esse affidate per la realizzazione di questo piano. Ovviamente la Corte dei conti sarà al fianco delle amministrazioni, nelle sue articolazioni di controllo, per condurle verso percorso di efficienza e di legalità; così come le nostre strutture giurisdizionali, in particolare le procure regionali, attendendo ad un preciso impulso che ci è stato dato dall’Unione Europea, cercheranno di porre un freno e ostacoli, unitamente a tutte le altre istituzioni di garanzia del nostro ordinamento, a tutti gli episodi di frode di corruzione di cattivo uso delle risorse pubbliche che dovessero verificarsi».

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