
Il Pat di Loreto. Dal 2016 il presidio sanitario ‘Santa Casa’ è stato riconvertito in ospedale di comunità perdendo il Punto di primo intervento che poteva curare i codici rossi
«L’ospedale di Loreto sta diventando sempre più punto di riferimento per il territorio». A sostenerlo è l’Ast di Ancona dopo l’analisi dei dati di attività del nosocomio lauretano «da diversi mesi in crescita». «A testimoniarlo- si legge nel comunicato dell’Ast Ancona – ci sono i numeri dell’attività ambulatoriale infermieristica con oltre 5300 prestazioni annue per utenti che afferiscono dai comuni limitrofi (ad esempio la terapia iniettiva, marziale, medicazioni, trasfusioni ematiche, gestione della patologia sclerodermica, gestione accessi vascolari, nutrizione parenterale…). Stesso dicasi per l’attività della Uoc Odontostomatologia e Chirurgia Orale per il 2022 che ha effettuato oltre 1000 prestazioni totali nonché l’attività di protesi sociale che si esplica attraverso erogazione di visite specialistiche a pazienti fragili».
Il Punto di Assistenza Territoriale (Pat) del ‘Santa Casa’ poi vanta oltre 9000 prestazioni complessive annue per diversa tipologia di utenza (pazienti instabili, gestione della cronicità, codici non di gravità, piccola traumatologia, gestione delle ferite lacerocontuse…) «e capta le richieste del comprensorio». Per quanto riguarda il servizio di Cure Intermedie, «a supporto dell’attività di degenza già presente, è previsto per i giorni 10 e 11 maggio il trasloco della Fkt (fisiokinesiterapia) al piano inferiore.- aggiunge nella nota l’Ast Ancona – E’ imminente infatti l’inizio dei lavori per l’attivazione di ulteriori 11 posti letto per la gestione del paziente fragile sul territorio. Inoltre, sempre nell’ottica della vicinanza al territorio e alla gestione delle visite ambulatoriali, a seguire sono previsti i lavori per una nuova palazzina che sarà denominata “Casa della Comunità” come previsto dalla Missione 6 del Pnrr nella quale troverannno posto i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, medici specialisti e infermieri di famiglia e comunità e altri professionisti della salute. Tale struttura diventerà punto di riferimento continuativo per la popolazione e permetterà di garantire la presa in carico della comunità di riferimento».
Infine, da rilevare il nuovo acquisto a favore della Unità Operativa di Radiologia che consentirà una ulteriore implementazione della tipologia di prestazioni eseguite presso la Radiologia stessa «grazie all’acquisizione dell’ecografo acquistato col Pnrr». Si è attualmente in attesa di espletamento di gara per acquistare anche un mammografo con Cesm per eseguire le mammografie con mezzo di contrasto. «Si tratta – sottolinea a conclusione della nota Nadia Storti, commissario Ast Ancona – di una serie di attività che favoriscono l’accesso degli utenti e la loro presa in carico principalmente sul territorio considerando che spesso si tratta di pazienti con polipatologia e fragilità. La struttura accoglie questa tipologia di utenza nell’ottica della vicinanza e della territorialità e anche gli operatori che vi lavorano si dimostrano favorevoli e propositivi alle iniziative intraprese».
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