Furto di calici d’argento in chiesa,
condannato un 73enne

CORRIDONIA - Tre anni e sei mesi in abbreviato per Gilberto Popolo, riconosciuta la semi infermità perché soffre di ludopatia. Oggi la sentenza dal gup del tribunale di Macerata

san-pietro-corridonia

La chiesa di San Pietro

Un furto commesso a febbraio nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Corridonia, sparirono calice d’argento che vennero poi rivenduti ad un Compro oro (il cui titolare è estraneo ai fatti): condannato il 73enne Gilberto Popolo, anconetano, ritenuto l’autore del furto. Oggi si è svolto il processo con rito abbreviato davanti al gup Giovanni Manzoni del tribunale di Macerata. Popolo è stato condannato a 3 anni sei mesi e 20 giorni per il furto di tre calici d’argento, di una brocchetta d’argento e di 2mila euro. Uno dei calici sottratti alla chiesa di Corridonia risale al 1772, realizzato da Giuseppe Vernaccini, un altro è del ventesimo secolo e realizzato da una bottega romana, il terzo è del 18esimo secolo, sempre realizzato da una bottega romana. La brocchetta lavamani in argento risale al 19esimo secolo.

calice-rubatoNon solo opere d’arte, del bottino avrebbero fatto parte anche 2mila euro rubati in sacrestia. Per Popolo, difeso dall’avvocato Eleonora Ulissi, è stata riconosciuta la semi infermità a causa della ludopatia. È stato assolto con formula piena dalle accuse di avere frammentato i calici per poterli rivendere al Compro oro, ed è stato assolto dall’accusa di aver prodotto e rilasciato al titolare del Compro oro una dichiarazione privata falsa che attestava la sua esclusiva e privata proprietà di dieci frammenti in argento per far apparire lecita la provenienza.

Le indagini sul furto sono state condotte dai carabinieri della Compagnia di Macerata con i colleghi del Nucleo tutela patrimonio culturale. Decisive per le indagini sono state le telecamere della chiesa.

(Gian. Gin.)

 

Rubati tre calici in parrocchia: «Uno è di grande valore, sparite anche le offerte»

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X