‘Non a Voce Sola’, rassegna itinerante di narrativa, musica, filosofia, poesia ed arti, continua il suo percorso nel cuore fisico delle Marche. Nella sua quattordicesima edizione illustri ospiti della scena culturale nazionale e internazionale dialogheranno attorno al tema La trama dello sguardo ponendo sempre l’attenzione sul dialogo tra i generi. Proprio su questa scia giovedì 13 luglio alle ore 21,15 nella suggestiva cornice del Chiostro di San Francesco a Osimo, il botanico e saggista Stefano Mancuso porrà lo sguardo sul mondo vegetale attraverso un intervento intitolato ‘La tribù degli alberi’. C’è una voce che sale dal bosco: è quella di un vecchio albero che vive lì da sempre, e adesso vuole dire la sua. Perché anche le piante hanno una personalità, delle passioni, ciascuna ha un proprio carattere. Cercano sottoterra per guardare il cielo. Si studiano, si somigliano, si aiutano.
‘La tribù degli alberi’ è una storia emozionante e avventurosa, vivacissima e millenaria. Che ci riguarda tutti da vicino e che nessuno meglio di Stefano Mancuso poteva raccontare. E se chi dice «io» avesse centinaia, forse migliaia di anni? Intorno a Laurin, nei secoli, si è svolta la storia di una intera comunità, e lui ora – con le radici ben salde nel terreno e la chioma ancora svettante nonostante l’età – ne ripercorre le vicende, le incomprensioni, le feste, i dubbi e le promesse. Le piante si organizzano in clan: c’è quello dei Cronaca, seri e coscienziosi, imbattibili nel raccogliere informazioni. Ci sono i Terranegra, i più numerosi, originali e colorati, diversissimi tra loro. I temibili Gurra, alti e imponenti, sono taciturni (anche se al tramonto è facile sentirli cantare). I Guizza sciolgono i nodi delle scelte, pesano le decisioni e studiano i tramonti – mentre i Dorsoduro, instancabili scienziati, sono addirittura in grado di manipolare la percezione della realtà. Nella tribù degli alberi nascono amicizie speciali e legami indissolubili, qualcuno deluderà i compagni e qualcun altro li salverà. Una cosa li accomuna però: possono scegliere, e costruire un giorno dopo l’altro – se solo glielo permettiamo – il futuro del mondo in cui tutti abitiamo. L’evento di Osimo è ad ingresso libero e gratuito (info 338 4162283).
CHI E’ STEFANO MANCUSO – Scienziato di prestigio mondiale, professore all’Università di Firenze, dirige il Laboratorio internazionale di neurobiologia vegetale (Linv). Membro fondatore dell’International Society for Plant Signaling & Behavior, ha insegnato in università giapponesi, svedesi e francesi ed è accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili.Nel 2012 «la Repubblica» lo ha indicato tra i 20 italiani destinati a cambiarci la vita e nel 2013 il «New Yorker» lo ha inserito nella classifica dei “world changers”. Con la sua start-up universitaria PNAT ha brevettato “Jellyfish Barge”, il modulo galleggiante per coltivare ortaggi e fiori completamente autonomo dal punto di vista di suolo, acqua ed energia presentato all’Expo Milano 2015 che si è aggiudicato l’International Award per le idee innovative e le tecnologie per l’agribusiness dell’United Nations Industrial Development Organization (Unido). È autore di volumi scientifici e di centinaia di pubblicazioni su riviste internazionali. Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale(con Alessandra Viola) pubblicato nel 2013 e più volte ristampato, è tradotto in 17 lingue. Ha ottenuto il Premio nazionale per la divulgazione scientifica dell’Associazione italiana del libro (2013) e il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” (2015). Nel 2016 il Ministero della Ricerca scientifica austriaco l’ha proclamato “The Science Book of the Year”. Ha inoltre pubblicato Uomini che amano le piante. Storie di scienziati del mondo vegetale(2014); con Carlo Petrini, Biodiversi (Giunti Slow Food 2015) e Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro(2017).
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