
Alcuni dei rifiuti lasciati all’ex Assam, a bordod ella sede stradale
di Antonio Bomba
Alcuni lettori negli scorsi giorni ci hanno contattato per porre all’attenzione la forte situazione di degrado in cui versa la sede dell’Ex Assam, in via Alpi, subito dopo la fine della salita del Fornetto.
La struttura, chiusa da poco meno di 20 anni, già in passato era stata al centro di problemi e usata come accumulo di rifiuti lasciati da chissà chi.
Un fenomeno che si ripete anno dopo anno e stagione dopo stagione, intensificandosi però, a detta di chi ci ha scritto, nel periodo estivo.
Ad ogni modo al momento sono presenti sanitari, mattoni, piastrelle, vernici varie. Ma non mancano cassette di plastica e sacchi neri pieni di ogni cosa. La gran parte di questa spazzatura così particolare è posizionata tra la strada e l’ingresso dell’Ex Assam stessa. In passato tuttavia si è visto addirittura di peggio con una così tale varietà di oggetti abbandonati che è anche difficile descriverli e ricordarli tutti. Non per ultimo la zona, sempre a detta dei residenti, fa da punto di accumulazione per spacciatori e altre persone poco raccomandabili che usano la struttura per i loro cosiddetti affari, rendendo questa parte di città poco vivibile e sicura.

Altri rifiuti a cavallo della strada
Per diverso tempo dei ragazzi, diversi anni fa, erano soliti entrare nell’edificio abbandonato e, girando i diversi piani della struttura, hanno gettato di sotto scrivanie, scaffali e mobilio vario rimasti lì dai tempi in cui l’Assam era attiva e operante.
La situazione nel suo complesso è stata segnalata più volte alle forze dell’ordine ma, nei loro, giri di pattuglia, non sono mai riusciti a cogliere nessuno in flagrante.
Di recente, in occasione dell’installazione di nuove telecamere nella zona, il problema è stato posto anche alla Polizia Locale.
Del forte degrado e di tutti i rifiuti speciali presenti nella zona però i residenti hanno avvisato anche AnconAmbiente e più volte. Quest’ultima tuttavia si ritrova con le mani legate e non può agire. Essendo infatti la struttura privata e ben delimitata da dei dissuasori di cemento, la chiamata dovrebbe arrivare dai proprietari dell’area, vale a dire la Regione.
A detta sempre dei residenti, questi alcune volte hanno anche tentato di comporre il numero di Palazzo Raffaello per informarli del problema, ma a quanto pare le loro richieste si sarebbero perse nei meandri del centralino.
Insomma, problemi reali che si sommano ad altri problemi reali e che le procedure e la burocrazia non aiutano di certo a risolvere, ma anzi aumentano lo sdegno, la frustrazione, lo sconforto e la percezione di abbandono di chi con questa cupa realtà deve convivere ogni giorno.
La nostra speranza, come quella di chi ci ha denunciato la situazione, è che a breve tempo, dopo questa ennesima sensazione, qualcuno intervenga per porre fine al degrado.

L’ex Assam
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