Riqualificazione della scalinata del Passetto:
la parte destra pronta per l’estate,
a fine anno la conclusione di tutti i lavori

ANCONA - La notizia è stata comunicata oggi dal sindaco Daniele Silvetti e dall'assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini durante un sopralluogo

I lavori alla scalinata del Passetto

di Antonio Bomba

Sopralluogo questa mattina del sindaco di Ancona Daniele Silvetti assieme all’assessore ai Lavori pubblici Stefano Tombolini per illustrare la situazione della scalinata del Passetto, soggetta a lavori ormai da diverso tempo.
La prima parte, vale a dire quella di destra a scendere, sarà terminata prima dell’inizio dell’estate. Dopodiché si proseguirà con le successive lavorazioni, mantenendo sempre l’alternanza tra spazi liberi e spazi di cantiere, necessari a consentire sempre la discesa al mare, motivo per cui i lavori son stati suddivisi in due lotti ben distinti con l’obiettivo di terminare tutti i lavori per dicembre.

Gli interventi da realizzare invece sono stati suddivisi in tre gruppi, corrispondenti ognuno a una fase di un intervento conservativo: la pulitura, che comprende la rimozione della vegetazione superiore, delle patine, dei graffiti e di tutti quegli elementi che non fanno parte dell’architettura originaria. Il consolidamento che prevede, ad esempio, l’integrazione di parti mancanti e gli interventi sui giunti. La protezione, finalizzata al mantenimento dello stato di pulizia raggiunto e ad allontanare nel tempo la formazione di nuovi fenomeni di degrado.

Tutti i lavori sono realizzati con tecniche manuali per ridurre al minimo l’invasività. Ad esempio il consolidamento viene effettuato tramite la ripresa di muratura piena con materiale simile a quello esistente, realizzata con la stessa tecnica di lavorazione, legata con malta di calce idraulica con basso contenuto di argilla.

In maniera parallela il progetto prevede la predisposizione di un impianto di illuminazione architettonica e funzionale a servizio del monumento e dell’intero percorso di discesa, visto che attualmente è con un’illuminazione giudicata scarsa e non uniforme. Questa, una volta accesa, costeggerà la discesa nelle aree adiacenti alla scala, fino al piano posto al livello del mare. L’impianto è concepito in modo tale da rispettare le norme sul risparmio energetico.

«Il nostro interesse – ha dichiarato in merito il primo cittadino Daniele Silvetti – è di restituire alla città la scalinata, che non è soltanto una via di accesso privilegiata alla spiaggia di Ancona e degli anconetani, ma è anche un monumento della città, un elemento identitario. Abbiamo previsto un impegno di spesa per il completamento di questo cantiere, ma abbiamo anche trovato risorse per liberare questo impegno di spesa: tramite il provveditorato siamo riusciti a reperire 900 mila euro, che ci aiuteranno a risparmiare. Questo è un altro obiettivo che abbiamo centrato».

Silvetti ha anche un auspicio, quello che «gli anconetani abbiano cura di quest’opera monumentale, che ha quasi un secolo di vita. Andava fatto un recupero importante e decisivo per il rilancio di questa parte della città, che rappresenta tutti gli anconetani e non solo un quartiere. Grazie alle maestranze e alla solerzia degli uffici e dei tecnici possiamo dire che questo è un cantiere che potremo chiudere molto presto per restituire questo luogo alla città».

«La nostra volontà – ha invece proseguito l’assessore Stefano Tombolini – è quella di dare ancora più significato a questo luogo, che è simbolico per Ancona. Riconosciamo appieno la valorizzazione che è cominciata nella precedente amministrazione, a cui stiamo dando seguito in maniera sollecita. Il primo lotto è diviso in due stralci. Il primo stralcio lo abbiamo completato, il secondo sarà ultimato prima dell’estate. Riusciremo a garantire l’accesso al mare anche durante l’apertura del secondo lotto, che è il simmetrico dell’attuale, dove andremo a ripetere l’intervento.

Questo lavoro è al centro degli intendimenti dei nostri uffici, su preciso mandato del sindaco e della giunta, e speriamo di inaugurare prima di Natale l’opera finita nel suo complesso».

Come detto dall’assessore, i lavori sono stati deliberati dalla precedente giunta, la quale ha ritenuto opportuno riqualificare l’opera dopo che dagli anni ’30 del secolo scorso nessuno vi aveva più messo mano. In particolare c’era la stretta necessità di porre rimedio ai fenomeni di degrado progressivo e per mettere in atto interventi di rinforzo e di sostituzione di componenti degradati.

L’analisi dei dati raccolti ha poi dimostrato come i problemi di degrado più rilevanti riguardassero il deterioramento dei materiali lapidei, i quali, costantemente esposti all’azione di agenti atmosferici anche di notevole intensità, hanno perso in molti casi la loro consistenza, presentandosi erosi, al punto tale da determinare a volte delle vere e proprie lacune all’interno del tessuto murario.

Particolarità: la relazione generale riporta testualmente come «per dimensioni e destinazione d’uso la scalinata a mare, più che un monumento, si configura come una vera opera monumentale, un imponente lavoro di ingegneria, insieme celebrativo e funzionale, che porta la firma dello stesso architetto Guido Cirilli, progettista del vicino Monumento ai Caduti, che segna il punto di partenza della discesa a mare per chi viene dalla città. Di fronte a un tema così peculiare, il progetto di riqualificazione non poteva che partire da una approfondita conoscenza del sito, dell’opera in sé stessa e dei suoi rapporti con il contesto».

L’intervento di ripristino in sé, invece, si basa sui criteri del restauro conservativo e filologico ed è interamente realizzato con mezzi manuali. Ciò influisce ovviamente anche sulla durata dei tempi di realizzazione, sulle modalità di lavoro e sulla scelta dei materiali. Il restauro tiene conto del criterio dell’intervento ‘minimo’ necessario e prevede l’utilizzo di tecniche esecutive di tipo tradizionale e di materiali compatibili con quelli esistenti, largamente utilizzati e sperimentati nel restauro architettonico e storico–artistico.

Così, il progetto è basato su una fase preliminare di rilievo dimensionale e fotografico, per il quale ci si è avvalsi della collaborazione di personale esperto nell’utilizzo di moderne tecnologie, come il drone e il laser scanner, che hanno consentito di ottenere una mappatura il più possibile completa delle caratteristiche dimensionali e fotogrammetriche.

Per quanto riguarda la scelta dei materiali lapidei e dei leganti utilizzati per la costruzione della scalinata invece, alcuni dei quali presentavano fenomeni di erosione e di degrado evidente, è stato condotto, insieme con la soprintendenza, uno studio per conoscere le caratteristiche fisico-chimiche dei materiali presenti e per individuare, di conseguenza, i materiali da utilizzare per eventuali integrazioni. Dalle analisi è emerso che i campioni analizzati sono identificabili come rocce carbonatiche.

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