L’Associazione amici del Geriatrico Inrca si è riunita in assemblea per eleggere il nuovo Direttivo composto da Marina Maurizi, Giancarlo Moroni, Massimo Pallotta, Paolo Pelosi, Gaetano Rocco, Sergio Strali e Franco Tiraboschi. Il Direttivo ha poi provveduto ad eleggere al suo interno i vertici dell’associazione come presidente Paolo Pelosi e vice presidente (presidente uscente) Massimo Pallotta mentre Marina Maurizi è stata investita del ruolo di segretaria. L’associazione nata oltre venti anni fa per iniziativa di un gruppo di medici dell’Istituto, ha sempre svolto una azione di tutela e valorizzazione dell’Inrca, un vero e proprio bene comune, non solo per la città di Ancona, ma per tutto il territorio marchigiano.
«Il nuovo presidente e il Direttivo intendono riaffermare tale impegno, vigilare sull’andamento complessivo dell’Istituto, promuovere e proporre alla politica locale e regionale, ciò che si ritiene utile, per l’Istituto e la comunità. – si legge nel comunicato dell’associazione – Il neo presidente Pelosi ha poi tracciato le linee di indirizzo degli Amici del Geriatrico Inrca per i prossimi due anni. Ha ribadito che l’Inrca è un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) pubblico, che opera in ambito geriatrico e gerontologico per la salute e il benessere degli anziani e oggi, dopo oltre 50 anni, dal suo riconoscimento, è ancora l’unico Irccs in Italia per la disciplina geriatrica.
Come tale, l’Istituto persegue l’eccellenza delle prestazioni assistenziali, e attraverso la ricerca traslazionale, nel campo biomedico, epidemiologico e clinico, attua la sua attività con prestazioni di alta complessità di cura».
L’Associazione amici dell’Inrca deve vigilare che sia sempre assicurato all’Istituto, “quel ruolo di eccellenza che gli permetta di competere a livello nazionale e di garantire prestazioni di elevata complessità come è suo obbligo, in quanto Irccs. «L’Irccs-Inrca dunque, quale unico Irccs nazionale monotematico riconosciuto per la geriatria, per mantenere le sue peculiarità, deve improntare tutta la sua attività, i suoi ospedali, le sue strutture socio sanitarie e la sua ricerca, a prevalente carattere geriatrico. – sottolinea ancora l’associazione – Questo principio dovrà essere centrale anche nella programmazione del nuovo ospedale in costruzione all’Aspio di Camerano». Pelosi ha poi aggiunto che le attività riabilitative, i percorsi vita, la formazione e alcuni ambulatori dovranno continuare ad essere svolte negli spazi della Montagnola perché indispensabili servizi per i cittadini di Ancona. Infine che l’intenzione di procedere alla alienazione del manufatto che avrebbe dovuto ospitare il nuovo Tambroni, sia collegato ad un impegno preciso da parte dell’Istituto e dei decisori politici, di definire un croniprogramma per la realizzazione di una nuova residenza per gli anziani così indispensabile per la città di Ancona.
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