Con l’arrivo del caldo estivo e l’aumento delle temperature cresce l’allarme per la salute degli operai perché, soprattutto per chi è direttamente esposto al sole, per il rischio di colpi di calore che quello degli infortuni troppo spesso mortali. Per questo la Fillea Cgil Marche lancia un nuovo appello su interventi normativi e di buone prassi per la protezione dei lavoratori.«Se la salute e la sicurezza ci stanno a cuore, dobbiamo pensare anche alle condizioni climatiche che si verificheranno in questa nuova torrida estate. – spiega in una nota Giuseppe Lograno, segretario generale Fillea Cgil Marche – Ci rivolgiamo ai Prefetti delle nostre provincie, alla Regione Marche, alle Direzioni delle aziende, per far si che ognuno, per le proprie competenze, si adoperi per garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nei cantieri edili e nelle fabbriche. È necessario affrontare seriamente l’ondata di caldo che sta arrivando anche nella nostra regione. Migliaia di lavoratori edili stanno lavorando nei cantieri della ricostruzione post sisma 2016 nelle nostre città, tanti nelle nostre strade e negli edifici da costruire o ristrutturare. Uomini che lavorano in condizioni di per sé già complicate: sui ponteggi, sopra un tetto, in uno scavo o su un manto stradale, e che con le alte temperature estive e gli orari prolungati mettono a rischio notevolmente la loro salute».
Inoltre ci sono tanti lavoratori nelle cave sparse per la nostra regione «e tantissime lavoratrici e lavoratori impegnati nelle aziende dei diversi distretti industriali del legno arredamento. Molti di questi sono impegnati nel fare lavori pesanti, con dispositivi di protezione individuale in edifici non raffreddati in cui l’umidità e il calore raggiungono temperature non adeguate.- prosegue il comunicato di Fillea Cgil Marche – Proteggerli vuol dire lavorare per un intervento normativo che istituisca la cassa integrazione per eventi climatici, vuol dire emettere un ordinanza con il divieto di lavoro all’aperto e sotto il sole negli orari più caldi della giornata, vuol dire concordare con le aziende orari di lavoro estivi che limitino il lavoro negli orari più caldi o prevedere sistemi di raffreddamento dei locali di lavoro».
Fillea Cgil Marche lancia pertanto l’allarme e chiede «l’apertura di tavoli di confronto con aziende e istituzioni sapendo che solo con la prevenzione si riducono i rischi e che la salute di chi lavora deve essere prima di qualsiasi profitto».
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