Il Governo Meloni ha tagliato circa 44 milioni di euro di risorse ai Comuni marchigiani. Per il Comune di Ancona – ha ricordato ieri in aula la consigliera dem Susanna Dini durante la sua interrogazione – il taglio ammonta a circa 3 milioni e 200 mila euro in 5 anni, a partire dal 2025 fino al 2029. «I tagli consistono, di fatto, nell’impossibilità, per il Comune, di utilizzare i fondi accantonati e impatteranno sulla spesa corrente, cioè sulla capacità dell’ente di fornire servizi ai cittadini. Tagliare la spesa corrente vuol dire avere meno manutenzioni ordinarie, meno sfalci, meno risposte sui trasporti, meno assistenza per anziani e disabili, meno sicurezza sul territorio e molto altro» ha sottolineato la consigliera del Pd.
Nel replicare all’intervento del vice sindaco Giovanni Zinni, Dini si è detta dispiaciuta «che tutto ciò si stia consumando nel totale silenzio da parte del nostro sindaco, e con il benestare del nostro vice sindaco Zinni che, anziché rapportarsi con la filiera di destra per limitare il danno del Governo Meloni, concorda sull’opportunità di questa decisione, in ottica generale. A noi, invece, questa sembra una manovra inaccettabile, dato che si fa cassa sui Comuni, che sono già stati colpiti più volte e che rappresentano l’istituzione più vicina ai cittadini, dal momento che offrono servizi essenziali e legati alla quotidianità di ognuno. Gli anconetani si accorgeranno presto delle conseguenze del blocco di queste risorse; purtroppo, per l’Amministrazione non valeva la pena combattere per questo territorio».
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