Crescono gli infortuni sul lavoro,
più 13% nei primi due mesi del 2025.
I testimoni: «Io, caregiver da 38 anni»

MACERATA - Il nuovo allarme lanciato dal convegno dell'Anmil di stamattina in Comune. Nelle Marche leggero calo complessivo nel 2024 (-1,4%), ma nel Maceratese è boom di denunce di malattie professionali, salite quasi del 16% rispetto al 2023. Il presidente dell'associazione Antonio Di Bella: «In Italia tre morti al giorno, ma sulle vittime e sui familiari scende l'oblio una volta spenti i riflettori». Le testimonianze di Daniele Malavolta, costretto sulla sedia a rotelle da 30 anni e Zenedia Quadrini, che accudisce il marito cui un chiodo perforò il cranio

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Il convegno di stamattina

di Mauro Giustozzi

Sfiorano quota 17mila gli infortuni sul lavoro nel 2024 nelle Marche, in calo dell’1,4% rispetto al 2023. Scendono anche le morti sul lavoro, passate dalle 28 del 2023 alle 22 dello scorso anno mentre crescono le malattie professionali che si sono registrate nello stesso periodo con 7.725 denunce (aumentate del 14,1% rispetto al 2023), con la provincia di Macerata seconda solo a quella di Ancona per incremento. Questi i dati allarmanti emersi durante il convegno tenutosi stamattina nella sala consiliare del Comune di Macerata su “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”, organizzato dall’Anmil in occasione della Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro.

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L’Anmil ha fornito numeri preoccupanti riguardanti la regione. Nel confronto tra gennaio-febbraio 2024 ed analoghi mesi del 2025 in provincia di Macerata c’è stato un incremento de 13,3% degli infortuni, che sono passati da 473 a 536.

Presidente-nazionale-Di-Bella-e1745416184621-325x273È il territorio dove c’è stata maggior crescita, seguito da Fermo (da 200 a 211) mentre scende Ancona che passa da 868 a 833. Gli infortuni mortali denunciati in questi primi due mesi sono zero nel Maceratese mentre gli unici due si sono registrati ad Ancona e Fermo. Macerata registra in questi primi due mesi del 2025 anche un calo del 6,7% di malattie professionali denunciate (da 359 a 335) un segno meno che ha riguardato anche le altre province eccezion fatta per Ascoli (+36%) e Urbino (+10%).

«L’Anmil c’è è sempre sul territorio e vuole aiutare le persone invalide e infortunate – ha detto il presidente Antonio Di Bella – i dati indicano che ci sono tre morti sul lavoro al giorno, è inaccettabile, se ne parla solo quando succede poi su di loro e sui familiari scende l’oblio. Parliamo anche di nuove tecnologie come quell’intelligenza artificiale che possono aiutare nelle aziende a prevenire gli infortuni, aiutare gli ispettori del lavoro nella loro attività. Può fare tanto».

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Se si scorrono i dati confrontati tra il 2023 e il 2024 si scopre che il tema della sicurezza nei posti di lavoro resta prioritario. La provincia di Macerata è quella che nelle Marche ha registrato il calo minore (-1,1%) passando da 3569 a 3528 infortuni denunciati mentre spicca in netta crescita la provincia di Fermo che ha registrato un +6,3% nello scorso anno. Per quanto concerne gli infortuni mortali denunciati Macerata è stabile con 4 nel 2023 e 4 nel 2024. Davanti a tutti Ancona con 18 mortali nei due anni seguita da Pesaro e Urbino (13).

Purtroppo la crescita è senza freni per le denunce di malattie professionali in tutta la regione. Macerata ha visto passare da 2064 a 2388 (+15,7%) il numero delle denunce, e solo Ancona la precede con il 23,9%.

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Daniele Malavolta

Sono state ascoltate anche alcune testimonianze di persone che hanno vissuto le sofferenze di un infortunio sul lavoro.

«Trenta anni fa, il 9 ottobre 1995 come tutte le mattine mi sono recato al lavoro e sono tornato a casa dopo sette mesi e mezzo – ha ricordato Daniele Malavolta, di Fermo – purtroppo a causa di una macchina perforatrice che era mancante di un sistema di sicurezza sono stato investito da una torre, un mezzo meccanico, che mi ha schiacciato contro un muro che è stato sfondato e mi ha schiacciato contro una cisterna. Io sono rimasto lì sotto, pressato da questa torre, e in quella circostanza ho riportato una lesione a livello vertebrale C6-C7. Nonostante siano passati tanti anni gli infortuni sul lavoro non sono affatto diminuiti, anzi. È una battaglia che dobbiamo tutti insieme cercare di vincere o comunque di abbassare il numero degli infortuni sul lavoro. Per questo noi siamo un gruppo di persone che siamo diventati formatori della sicurezza. Andiamo in giro nelle aziende, nelle scuole, per raccontare il nostro infortunio, la nostra sofferenza affinchè aumenti la consapevolezza sull’importanza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro».

Ma anche chi vive accanto a persone che hanno subito traumi nel lavoro spesso è solo.

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Zenedia Quadrini

«Sono una caregiver da 38 anni, accudisco da allora mio marito che ha avuto un infortunio sul lavoro gravissimo, un chiodo al cervello nel 1987 gli ha perforato il cranio e il cervello con tutte le gravissime conseguenze che ciò ha portato – ha raccontato Zenedia Quadrini, di Montegranaro – l’infortunio si deve sempre prevenire: il mio è stato un cammino faticoso di rinunce, di lotte contro la burocrazia, a livello umano perché ti isoli completamente. Fai la vita unicamente assieme a tuo marito che devi accudire 24 ore al giorno. La sofferenza non fa cronaca: finisci sui giornali il giorno dell’infortunio sul lavoro, ma poi tutti si dimenticano di te e di come vivi. Io voglio lottare per chi non ha voce: mio marito non parla, da 38 anni è inerme sul suo letto. Perciò io porto avanti la mia testimonianzaper questo. Mi trovo ad accudire mio marito senza avere una retribuzione, non ho potuto versare i contributi perché ho dedicato la vita a mio marito. Questo deve essere modificato perché è per il bene di tutti. Io sto lottando anche per quelle persone che non hanno il coraggio di farsi avanti, è un grido che faccio alle istituzione che devono sentirci».

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Al convegno hanno preso parte, chi in presenza o chi con videomessaggio, il coordinatore dei servizi statistico-informativi di Anmil Franco D’Amico, la vicepresidente e portavoce del Gruppo donne, Graziella Nori, la senatrice Elena Leonardi, la vicesindaca di Macerata Francesca D’Alessandro, l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, la consigliera regionale Anna Menghi e la responsabile Inail di Ascoli, Antonella Andreani.

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