di Francesca Marsili
Il mondo dell’arte in lutto: è morto Nazareno Rocchetti, “l’artista del fuoco”, figura conosciutissima sia nel mondo dell’arte che nel sociale, è stato massaggiatore di fama internazionale (ha seguito Mennea, Tomba, Vezzali).
Aveva 78 anni e si è spento questa mattina. Originario di Filottrano, si era trasferito da anni a Cingoli. Lascia la moglie Sandra e due figli. Da qualche giorno era ricoverato all’ospedale di Torrette, ad Ancona, dove si è spento questa mattina. Dal suo letto d’ospedale durante il ricovero, nonostante le condizioni critiche aveva lanciato il suo messaggio di coraggio e gratitudine al mondo accompagnato dalle note del violinista Maestro Santini, suo amico.
Il sindaco di Filottrano, Luca Paolorossi, nei giorni scorsi era stato in ospedale a trovarlo e questa mattina ha ricevuto la chiamata dai nipoti verso le 8,30: «Mi hanno avvisato che era morto. Un grande uomo, un illuminato del terzo millennio, aveva una visione differente del mondo – dice il sindaco a Cronache Maceratesi -. È un uomo a cui Filottrano, ma non solo Filottrano, deve tanto. Tutti gli dobbiamo tanto. Gli piaceva divulgare le Marche, gli piaceva fare e far sapere. Ha fatto del bene a tante persone». Un uomo dalle due vite, massaggiatore di fama internazionale prima, artista del fuoco e del “Cristo delle Marche” poi, opera collocata su una vetta ad Avenale di Cingoli. Due vite vissute appieno, con passione, tenacia, amore e spiritualità, dove le sue mani hanno lasciato il segno. Fisioterapista della Nazionale italiana di Atletica leggera ha seguito atleti famosi come Pietro Mennea nel 1979, quando a Città del Messico battè il record dei 200 metri piani, Gelindo Bordin, Sara Simeoni alle Olimpiadi di Montreal nel ’76 e di Mosca quattro anni dopo. E ancora, il campione di sci Alberto Tomba e le campionesse di fioretto Giovanna Trillini e Valentina Vezzali.
Fino a quando non è arrivata la sua seconda vita, quella di artista, quando ha deciso che le sue mani dovevano essere dedicate all’arte modellando una roccia, un tronco d’albero o un pezzo di metallo e dove ha saputo imprimere alla materia tutta la creatività, l’estro artistico e l’energia di cui era pervaso. Mani che arrivano addirittura a dominare le fiamme, tanto da averlo reso celebre in tutto il mondo come “artista del fuoco”. Rocchetti, uomo poliedrico, è passato dal lavorare i “corpi”, per guarirli, a plasmare la materia per curare l’anima, attraverso l’arte. I suoi capolavori, che raccontano la fede, il dolore, la resurrezione e la memoria, sono esposti nelle più importanti piazze della sua amata regione, come davanti alla sede della Lega del Filo d’oro di Osimo, a Staffolo, Tolentino e Cupramontana, a Civitanova dove ha realizzato il busto di Sergio Piermanni, e in diversi musei delle Marche.

L’albero della Speranza realizzata a Camerino per il sisma
Dopo essersi ritirato sulle colline di Cingoli, aveva dato vita al “giardino dei sogni”, nel parco che circonda la sua abitazione: un laboratorio in cui ha racchiuso le sue sculture. Parole di profondo dispiacere quelle del sindaco di Cingoli Michele Vittori, che ricorda così Nazareno Rocchetti: «La sua più grande virtù era la generosità nella condivisione di tutto ciò che faceva con chiunque incontrasse. Ciò che realizzava, dalle sue opere alle serate a casa sua con l’attore Neri Marcorè a scopo benefico, era sempre volto ad un arricchimento umano e culturale della collettività. Oggi abbiamo perso un uomo che ha dato tanto a tutti noi, con le sue sculture, i suoi dipinti, le sue parole – sottolinea Vittori -. Ricordiamolo tenendo vivo l’amore per l’arte, che per lui era una vera e propria missione». Nazareno era una grande amico di Overtime, il festival del giornalismo, racconto e etica sportiva che si svolge ogni anno a Macerata.

Michele Spagnuolo con Rocchetti a Overtime
Michele Spagnuolo, per tutta la famiglia di Overtime, lascia un ricordo in omaggio alla figura di Rocchetti: «Ci sono persone che non passano. Restano. Con il loro passo sicuro, con la luce negli occhi e la forza nelle mani. Nazareno Rocchetti è stato tutto questo per noi. Un amico, un maestro, un compagno di viaggio da sempre. Ci ha conosciuti quando eravamo poco più che un’idea, ci ha aiutati a crescere, ci ha creduto prima ancora che lo facessimo noi. Con la stessa dedizione che ha messo nel curare i più grandi campioni dello sport italiano, con la stessa intensità con cui, negli ultimi anni, ha trasformato il fuoco in arte, emozione e poesia. Era una presenza potente – aggiunge Spagnuolo -. Un’anima bella, che lasciava segni ovunque passasse. Oggi ci sentiamo più poveri. Ma anche infinitamente grati. Grazie, Nazareno, ti porteremo sempre con noi, ogni volta che racconteremo una storia». La vicesindaco e assessore allo Sport di Tolentino Alessia Pupo, legata a Rocchetti da una lunga amicizia: «Eri generoso, sempre presente, sempre disponibile, sempre pronto a parlare di sport, di arte, di bellezza. Grazie per tutti i tuoi doni. Ci mancherai Rocky». L’Anc di Civitanova, associazione dei carabinieri in congedo: «Nazareno Rocchetti, carabiniere in congedo, ha realizzato il busto di Sergio Piermanni all’omonimo lungomare. Ho seguito personalmente le vicende che hanno portato all’opera che Nazareno ha fortemente voluto con grande affetto in memoria del nostro eroe. Rocchetti ha anche realizzato per l’associazione carabinieri altre opere come a Camerino e Montegranaro».
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