
La donna si è ricolta alla polizia
Riceveva continue avances non corrisposte da parte di un 20enne egiziano che, nel corso delle settimane, si erano trasformate in veri e propri atti persecutori e molestie nei confronti di una 19enne.
I due si erano conosciuti tramite amici in comune e, come spesso accade, erano usciti insieme in comitiva diverse volte. Lei non aveva mai mostrato interesse verso quel ragazzo che invece, dopo qualche tempo, aveva iniziato ad assumere strani atteggiamenti.
In certe occasioni, se lo era anche trovato a bordo dello stesso autobus all’uscita dall’università e lui, con la scusa di volerla riaccompagnare, l’aveva seguita fin sotto casa e le aveva chiesto il numero di cellulare che lei però non gli aveva voluto dare.
Da quel ‘no’, lui non si era rassegnato ed aveva iniziato a seguirla ovunque e a chiedere di lei a tutti i loro amici in comune. La giovane non aveva chiesto aiuto a nessuno fino al giorno in cui, saliti di nuovo insieme su un autobus, lui l’aveva bloccata tentando di baciarla e lei, spaventata, era riuscita ad urlare e a fuggire.
Dopo l’episodio la ragazza aveva smesso di frequentare gli amici di sempre per paura di incontrarlo ma questo non era bastato per fermarlo perché lui era riuscito a recuperare i suoi contatti social e aveva iniziato ad inviarle messaggi sempre più insistenti e sempre più invadenti, ad ogni ora del giorno e della notte.
La giovane, esasperata da quell’atteggiamento invasivo e via via sempre più pericoloso, si è quindi rivolta ai poliziotti chiedendo aiuto e raccontando la storia da cui non trovava più vie d’uscita per liberarsi da quelle attenzioni morbose non gradite, che la preoccupavano sempre di più.
A seguito della sua istanza, il questore ha emesso il provvedimento di ammonimento nei confronti del ragazzo, intimandogli di cessare immediatamente la sua condotta persecutoria. Si tratta del 28esimo provvedimento emesso dal Questore Capocasa dal 1 gennaio ad oggi.
E’ importante rammentare che, come viene esplicitamente comunicato anche al destinatario della misura all’atto della notifica, qualora un soggetto già ammonito continui a vessare la parte lesa, la condotta diventa perseguibile d’ufficio dalle forze dell’ordine, senza che occorra specifica querela.
La polizia ricorda infine che le segnalazioni possono essere inviate anche tramite l’app ufficiale della Polizia di Stato YouPol, scaricabile gratuitamente sui devices Apple o Android.
«Aiutiamo tutte le vittime di maltrattamenti ed atti persecutori – ha ribadito il questore Cesare Capocasa – ad uscire da queste difficili situazioni che incidono sulla vita privata, sociale e lavorativa della vittima. I poliziotti e le poliziotte ci sono sempre e lavorano ogni giorno a tutela delle donne e degli uomini che subiscono tali condotte. E’ importante parlarne sempre e chiedere aiuto già al primo segnale di violenza o sopraffazione, possiamo aiutarvi ad uscire dal circolo della violenza».
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