Valorizzare il turismo lento nelle Marche:
ritorna il Cammino dei Cappuccini

INCONTRI - Ascolto dei territori e strategia condivisa per valorizzare l’entroterra, tra spiritualità, paesaggio e comunità. Il 16 a Fabriano

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Frati e pellegrini in cammino

Costruire il futuro del turismo lento, partendo dall’ascolto e dalla tradizione del territorio. È questo l’obiettivo del percorso partecipativo avviato dal Cammino dei Cappuccini, che a giugno propone quattro incontri pubblici nei territori attraversati dall’itinerario spirituale: il 9 a Cagli, il 16 a Fabriano, il 23 a Sarnano e il 25 ad Ascoli. Un cammino, questo, non solo fisico ma soprattutto umano e collettivo, che si fa strumento di sviluppo, coesione e riscoperta identitaria per le aree interne.

Il progetto coinvolge tutti: amministratori locali, imprese turistiche, associazioni culturali, operatori dell’accoglienza, cittadini e rappresentanti del terzo settore. Ognuno con la propria esperienza, la propria voce e la propria visione sarà chiamato a contribuire alla definizione di una strategia integrata per valorizzare il Cammino e, con esso, l’intero patrimonio culturale, naturale e spirituale delle Marche.

Nato nel 2019 per iniziativa della “Provincia picena dei Frati minori Cappuccini” e avviato nel 2021, il Cammino dei Cappuccini è l’unico itinerario spirituale in Italia direttamente promosso e gestito da un Ordine religioso.

Si sviluppa in 17 tappe e attraversa cinque province e 27 comuni dell’entroterra marchigiano, toccando luoghi di straordinaria bellezza e profondità storica, spirituale e culturale: da eremi silenziosi immersi nella natura a conventi secolari, da borghi intatti a paesaggi appenninici di rara suggestione.

Il ciclo di incontri previsti – articolato in quattro tappe territoriali corrispondenti ad altrettante macro-aree del Cammino e coordinato da Marchingegno srl e Expirit srl – vedrà la partecipazione di enti pubblici, operatori dell’accoglienza, associazioni culturali, rappresentanti delle imprese, soggetti del terzo settore e cittadini interessati, con l’obiettivo di far emergere bisogni, criticità, idee, ma anche visioni e desideri sul futuro del Cammino e dei territori attraversati.

Seguendo un metodo strutturato di confronto ispirato al modello dell’Electronic Town Meeting – che alterna tavoli di lavoro tematici a momenti di condivisione plenaria – si lavorerà insieme per individuare soluzioni concrete e costruire le basi di una progettualità corale e durevole.

Due saranno i grandi ambiti su cui si concentrerà la riflessione: da un lato l’offerta di servizi ed esperienze lungo il Cammino, con l’obiettivo di individuare azioni per migliorarne accessibilità, attrattività e sostenibilità, dall’altro il rafforzamento dell’identità e della governance del progetto, in un’ottica di rete tra i territori e di condivisione dei valori ispiratori dell’Ordine dei Cappuccini.

Il processo di ascolto arriva in un momento particolarmente significativo per il Cammino, che grazie a due importanti linee di finanziamento – una del ministero del Turismo e una della Regione ha l’opportunità concreta di crescere in modo strutturato e lungimirante. Tra le azioni previste, la realizzazione di una nuova segnaletica integrata, l’aggiornamento completo del sito internet, lo sviluppo di un percorso digitale su app e di contenuti audio e video inclusivi anche in Lis, l’installazione di strumenti di sicurezza e primo soccorso come i defibrillatori lungo il tragitto, oltre a interventi di promozione nazionale e internazionale, influencer tour, nuove esperienze di cammino guidato e la definizione di pacchetti turistici integrati rivolti a target specifici. Ma al di là delle risorse, ciò che si intende costruire è una visione condivisa, capace di fare del Cammino dei Cappuccini un modello di sviluppo comunitario, un esempio virtuoso di turismo lento, spirituale e autenticamente territoriale.

«Il Cammino dei Cappuccini – spiega fra Sergio Lorenzini, ideatore del progetto – è molto più di un percorso tra luoghi: è un’opportunità per riscoprire il senso profondo dell’andare, del sostare, dell’incontrarsi. È il volto delle nostre Marche più silenziose e profonde, che oggi più che mai hanno bisogno di essere ascoltate. Con questo processo vogliamo costruire insieme un futuro in cui chi vive questi territori possa riconoscersi nel Cammino, diventarne custode e protagonista. Non basta più camminare: è il momento di poterlo fare, ma insieme». Gli esiti dei tavoli territoriali saranno condivisi e approvati in un momento pubblico di sintesi nel corso dell’estate, cui seguirà una fase laboratoriale in autunno (Future Lab) finalizzata all’elaborazione partecipata di un Master Plan dell’offerta turistica e di un Piano strategico di governance.

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