«Ok al Brand City ma stop
a ‘imbrattatori folli’ e svastiche»

ANCONA - Europa Verde Ancona condivide l’idea dell’Amministrazione comunale di rilanciare la città con un marchio ma condanna l’atto vandalico all’Arco Clementino sporcato «con simboli di un passato che tutti hanno condannato, ma che ultimamente sembra essere più di moda»

L’arco di Traiano e la porta Clementina sullo sfondo (Archivio)

 

«Ancona dovrebbe accogliere, valorizzare ciò che ha, avere di attenzione e cura, del proprio territorio qualche iniziativa culturale in più fare attenzione al proprio patrimonio ambientale. Una città la nostra che deve imparare a coniugare iniziative più “leggere” con iniziative più “serie”. Creare un brand che valorizzi la città è cosa buona, ma poi bisogna sapere che il brand va rispettato bisogna essere pronti a mantenerlo». A scriverlo è Caterina di Bitonto, referente di Europa Verde Ancona.

«E’ di oggi la notizia dell’imbrattamento dell’Arco Clementino con le svastiche, simbolo di un passato che tutti hanno condannato, ma che ultimamente sembra essere più di moda. Un atto incivile certo fine a sei stesso, ma proprio in sito architettonico di valore e biglietto da visita della nostra città. – prosegue il comunicato – Allora ben venga il brand per rilanciare l’immagine della città, ma per carità facciamo capire in modo chiaro e pubblico agli imbrattatori folli, armati di pennarello indelebile, che saranno sanzionati e isolati, esattamente come vengono condannati gli ecoimbrattattori quando con sostanze facilmente lavabili per protesta rovinano opere d’arte».

 

Verso il “City Brand” per rilanciare turismo e immagine

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X