Assegno di inclusione: crollano i beneficiari,
cresce l’importo. «Un cambio radicale
che sfida i servizi sociali»

VALLESINA - «Abbiamo perso il 62% delle famiglie rispetto al Reddito di Cittadinanza», dichiara l’Asp Ambito 9. Da 925 a 348 nuclei sostenuti, ma con importi più alti (+31%). «Una misura più ristretta e selettiva che lascia fuori molti cittadini: ora serve più impegno per chi resta indietro»

Daniele Tassi, presidente Asp ambito 9

Il passaggio dal reddito di cittadinanza all’assegno di inclusione segna un cambiamento netto anche nei 21 comuni della Vallesina. Meno famiglie assistite, importi medi più alti e un carico di lavoro crescente per i servizi sociali, chiamati a colmare il vuoto lasciato dal nuovo sistema più selettivo. L’Asp Ambito 9 traccia un primo bilancio di questa transizione che, a un anno dall’avvio, ridisegna la lotta alla povertà.

Con l’introduzione dell’assegno di inclusione (ADI), nel territorio dell’Asp Ambito 9 — che comprende Jesi e altri 20 comuni — i numeri del sostegno al reddito si sono radicalmente trasformati.

«Abbiamo perso il 62% dei nuclei beneficiari rispetto al reddito di cittadinanza». evidenzia l’Asp. «Si è passati da 925 famiglie assistite nel 2023, per un totale di 1.673 persone, a 348 nuclei e 627 individui nel 2024. Una contrazione netta che riflette la nuova impostazione della misura, riservata a famiglie con minori, persone con disabilità, over 60 o soggetti con svantaggi certificati».

La tendenza non riguarda solo la Vallesina. Nelle Marche i nuclei sostenuti sono scesi da 15.687 a 7.820 (-50%), mentre a livello nazionale da oltre 1,3 milioni a circa 758.000.

Se da un lato la platea si è ridotta, dall’altro l’importo medio mensile erogato è cresciuto in modo significativo: nel territorio dell’Asp si è passati da 455,65 euro a 597,30 euro (+31%). A livello regionale l’aumento è stato del 19%, e in Italia del 10%, fino a una media di 620 euro.

«È un cambio di paradigma», sottolineano i servizi sociali. «L’ADI è una misura più ristretta e selettiva che garantisce un sostegno più consistente a chi rientra nei requisiti, ma lascia scoperte molte situazioni di bisogno»

Per questo l’Asp Ambito 9 ha dovuto potenziare interventi integrativi, contributi economici straordinari e percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa. Un impegno crescente per rispondere a una povertà che, anche fuori dalle statistiche ufficiali, continua a manifestarsi.

«Il nostro compito ora è doppio: sostenere chi ha diritto all’Assegno di Inclusione e non dimenticare chi ne è rimasto escluso. Le persone fragili non spariscono con un cambio di normativa», conclude l’Asp.

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