Ecco “Lo Spalmento”, il teatro all’aperto
che ridà vita alla piazza storica

“Lo Spalmento” in piazza IV Novembre

di Nicoletta Paciarotti

Cupramontana si prepara a vivere una serata speciale. Questa sera la storica piazza IV Novembre si trasforma ufficialmente in un teatro all’aperto con l’inaugurazione di “Lo Spalmento”, il nuovo spazio dedicato alla cultura e agli eventi.

Il taglio del nastro è fissato alle 21.00, quando prenderà il via il concerto-spettacolo “Vasco vs. Battisti”, che vedrà sul palco i corpi bandistici di Cupramontana e Castelferretti insieme agli artisti Mirco Cerioni ed Edoardo Cardinali. Una serata gratuita e aperta a tutti, pensata per festeggiare la rinascita di uno degli angoli più identitari del centro storico.

Il progetto di rigenerazione nasce grazie ai fondi della misura 19.2.7.4 del Psr Marche 2014–2020, nell’ambito del programma “Teatro e Tradizioni Locali” promosso dal Gal Colli Esini San Vicino, con il sostegno della Regione Marche, dell’assessorato alla cultura e della fondazione Carifac. Il costo dell’opera è di 234 mila euro.

Enrico Giampieri

‘Lo Spalmento’ – il nome che i cuprensi da sempre usano per indicare questo spazio, «l luogo che si apre» – è stato completamente rinnovato con pavimentazione in arenaria, gradinate in travertino e corten, sedute, fioriere, illuminazione scenografica e accessibilità universale. Nessun nuovo volume, ma un intervento che valorizza la memoria del luogo e la proietta nel presente.

«Un progetto nato dal cuore e realizzato con competenza, passione e grande rispetto per il nostro patrimonio», commenta il Sindaco Enrico Giampieri, che stasera ringrazierà tecnici, imprese e finanziatori per aver reso possibile la realizzazione.

L’inaugurazione di ‘Lo Spalmento’, fa sapere, si inserisce in una strategia più ampia che ha già visto Cupramontana inaugurare il Teatro Concordia, il Mig – Museo Internazionale dell’Etichetta, la Strada del Gusto, e presto anche la nuova Biblioteca e Mediateca nel complesso di San Lorenzo. «Il centro storico diventa così un vero e proprio hub culturale dei Castelli di Jesi», chiude Giampieri.