
Masssimo Bianconi
di Luca Patrassi
Processo Banca Marche, tutti assolti. La Corte di Appello di Ancona ha prosciolto con formula piena, pochi minuti fa, tutti gli imputati nel processo per le vicende legate al crac di Banca delle Marche.
In primo grado erano stati condannati a 10 anni e mezzo l’ex direttore generale Massimo Bianconi (l’accusa aveva chiesto 13 anni), a 9 anni Stefano Vallesi (vice Dg Area Mercato).
Entrambi sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato, il pg Tommolini aveva chiesto la conferma della condanna per entrambi.

Stefano Vallesi
Assolti con formula piena (anche il pg aveva chiesto l’assoluzione), Massimo Battistelli (capo area crediti), Giuseppe Paci (capo concessione crediti), Giuseppe Barchiesi (dg Medioleasing), Daniele Cuicchi (area commerciale Medioleasing.
In primo grado le condanne erano state sei e sei le assoluzioni. A parte quelle di Bianconi e Vallesi di cui si è detto, le altre erano state: per Massimo Battistelli 4 anni e 10 mesi, per Giuseppe Paci 5 anni e 8 mesi, per Giuseppe Barchiesi 7 anni e 6 mesi, per Daniele Cuicchi 4 anni e 6 mesi. Oggi per tutti è arrivato il proscioglimento con formula piena.
Vista dalla parte degli avvocati difensori, la sentenza della Corte di Appello sul crac della ex Banca Marche dà evidentemente soddisfazione agli avvocati.

L’avvocato Ubaldo Perfetti
Ubaldo e Nicola Perfetti, con Francesco De Minicis di Fermo, hanno assistito nei vari gradi l’ex vicedirettore di Banca Marche Stefano Vallesi: dopo l’assoluzione in udienza preliminare dei sindaci e nella sentenza di primo grado degli amministratori, gli unici ritenuti responsabili erano stati in primo grado Vallesi e Bianconi assieme ad altri quattro funzionari per i quali ultimi in Appello la Procura generale aveva chiesto l’assoluzione e invece la conferma della condanna per Vallesi (a nove anni) e Bianconi, col risultato che sarebbero rimasti solo loro due gli unici responsabili del fallimento della banca.
«È come se si fosse preteso che un edificio si reggesse – dice l’avvocato Ubaldo Perfetti – su terzo (Vallesi) e sul quarto piano (Bianconi) senza i piani sottostanti (funzionari) e senza attico (amministratori) e superattico (sindaci) e quindi sul vuoto.

L’avvocato Francesco De Minicis
Vedremo quali saranno le motivazioni ma verosimilmente la corte dirà che quello che ha fatto Vallesi è esattamente quello che doveva fare come bancario obbligato a valutare “ex ante” il rischio che è il proprio dell’attività di concessione del credito; se ciò avviene in piena coscienza e senza interessi privati è troppo facile, dopo che le cose sono andate male, attribuire la colpa a chi all’origine si è comportato seguendo le regole. Evidentemente – conclude il legale – un processo senza colpevoli non spiega esattamente come sono andate le cose e quali siano state (se ve ne sono state) le effettive responsabilità civili e penali ma sicuramente restituisce l’onore a Stefano Vallesi che ha trascorso questi 12 anni fidando nel fatto che alla fine la sua professionalità e onestà sarebbero state riconosciute».

L’avvocato Giancarlo Nascimbeni
L’avvocato Giancarlo Nascimbeni cura, con il prof Maurizio Cinelli, gli interessi di Daniele Cuicchi, ex funzionario della Medioleasing: «Per il capo A sono stati assolti Bianconi e Vallesi con la formula del fatto non costituisce reato, insussistenza del dolo presupposto del reato di bancarotta fraudolenta. Invece per il capo E, quello di Medioleasing, l’assoluzione è perchè il fatto non sussiste, la loro condotta non ha minimamente influito sul fallimento della banca. La sostanza è che sono stati tutti assolti, leggeremo le motivazioni di una sentenza che ha accolto le nostre richieste. Indagine iniziata nel 2013, si è chiusa dopo 12 anni. Le sentenze vanno sempre rispettate».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati