Banca Marche, il procuratore generale:
«Attendiamo le motivazioni
e valuteremo il ricorso in Cassazione»

CRAC BM - Il pg Roberto Rossi a Cronache Maceratesi: «Ritenevamo che ci fossero elementi per le condanne richieste. Non possiamo dire a priori che faremo ricorso, ovviamente in un processo di questa rilevanza, non essendo andati i giudici incontro alle richieste del pm, una valutazione certamente la faremo»

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Il procuratore generale Roberto Rossi

di Gianluca Ginella

«Le richieste di condanna erano state ben motivate dalla collega, aspettiamo di leggere le motivazioni e qualora non dovessero convincerci faremo ricorso in Cassazione», a dirlo a Cronache Maceratesi è il procuratore generale Roberto Rossi dopo che ieri sono arrivate assoluzioni per tutti gli imputati del processo per il crac di Banca Marche.

La procura generale, con il pm Marina Tommolini, aveva chiesto la conferma delle condanne decise in primo grado per Bianconi e Vallesi. In primo grado erano stati condannati a 10 anni e 6 mesi l’ex direttore generale Massimo Bianconi, a 9 anni Stefano Vallesi (vice dg Area Mercato), entrambi ieri assolti.

Per gli altri 4 imputati la pg ha chiesto l’assoluzione: sono Massimo Battistelli (capo Area crediti, che era stato condannato in primo grado a 4 anni e 10 mesi), Giuseppe Paci (capo Concessione crediti, 5 anni e 8 mesi in primo grado), Giuseppe Barchiesi (dg di Medioleasing, 7 anni e 6 mesi in primo grado), Daniele Cuicchi (area commerciale Medioleasing, 4 anni e 6 mesi in primo grado). Ieri per tutti è arrivato il proscioglimento con formula piena.

Per le motivazioni occorreranno 90 giorni, ma vista la mole di atti la scadenza potrebbe anche slittare. «Certamente sono curioso di leggere le motivazioni – continua Rossi -. Ritenevamo che ci fossero elementi per le condanne richieste. Non possiamo dire a priori che faremo ricorso in Cassazione, prima dobbiamo leggere i motivi della sentenza. Ovviamente, in un processo di questa rilevanza, non essendo andati i giudici incontro alle richieste del pm, una valutazione sul ricorso in Cassazione, la faremo, certo che sì». Anche perché, spiega il procuratore generale, «noi proseguiremo su questa strada, non potremmo immaginare altri come responsabili, non possono esserci altri responsabili rispetto alle figure societarie».

La vicenda di Banca Marche è stata raccontata passo passo da questo giornale sin dagli albori. I primi scricchiolii, i cambi al vertice (era il 2012), poi i controlli della Banca d’Italia, il rosso da 500 milioni, l’arrivo dei commissari, e poi i dossier che questo giornale ha iniziato a pubblicare (diversi i servizi realizzati all’epoca da Marco Ricci) per raccontare ciò che nessuno stava raccontando, e poi le multe di Bankitalia che inflisse oltre 4 milioni di euro nel 2014.

E anche allora come oggi ci si interrogava perché la politica tacesse su Banca Marche. Uscirono titoli come “Banca Marche, la commedia è finita”, “Banca Marche, cosa sta succedendo?” (questo nel 2013) e poi i dossier su Ambrosini, la vicenda dell’Audi A5 di Bianconi. E poi il crac dell’istituto, l’indagine della procura di Ancona con il rinvio a giudizio di 17 persone con il numero di imputati che alla fine è arrivato ai sei che sono stati assolti in Corte d’appello ieri. Un lavoro di ricerca, di indagine, di approfondimento che resta (di seguito riportiamo alcuni dei centinaia di articoli prodotti per chi volesse ripercorrere la vicenda).

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