Nuovo incontro su temi sociali, per la campagna elettorale di Andrea Nobili, candidato consigliere regionale con Avs. Mercoledì prossimo, 9 luglio, ore 18,30 in piazza del Crocifisso, rione Archi, si parla dei diritti degli operatori del sociale, con particolare attenzione all’educatrice ed educatore professionale, figura con un ruolo di primo piano nel sostegno a bambini e adolescenti “fragili” e che vive, tuttavia, una dimensione lavorativa di particolare precarietà. Intervengono Maria Laura Belloni, ex educatrice specializzata nel sostegno ed Alessandro Sabatini, educatore e rappresentante sindacale Cgil. L’incontro rientra nel ciclo di approfondimenti organizzato da Andrea Nobili con il suo laboratorio politico il Punto.
«La tutela degli educatori professionali è un tema complesso, legato sia alle specificità della professione che alla frammentazione del mercato del lavoro nel settore educativo: precarietà contrattuale, mancanza di ammortizzatori sociali, difficoltà di accesso alla formazione continua sono solo alcuni dei problemi», spiega Nobili, avvocato ed ex garante regionale per i diritti dei minori. Il lavoro educativo è sempre più esternalizzato, precario, frammentato, con contratti di lavoro povero e condizioni che spingono molte e molti a lasciare il settore. È una questione non solo salariale ma anche culturale e politica, per affermare la dignità del lavoro educativo e la centralità del servizio pubblico.
E dunque, continua Nobili, «Anche chi lavora con la marginalità diventa marginale e la precarizzazione del lavoro di cura ha ricadute sull’utenza. I familiari vivono sulla propria pelle le conseguenze della frammentazione e del turn over degli operatori». All’iniziativa, sono stati invitati anche i rappresentanti delle cooperative sociali del territorio, così da creare occasione per un confronto aperto e soprattutto per individuare misure adeguate da realizzare nel corso della prossima legislatura regionale, con l’assunzione di un preciso impegno da parte di Andrea Nobili, se verrà eletto. «Perché proteggere il sociale significa anche garantire i diritti di chi ci lavora», spiega il candidato Avs.
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