Un quadro complesso e sfaccettato sul mondo della giustizia minorile nelle Marche, tra recupero e nuove sfide.
E’ quello tracciato dalla procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Cristina Tedeschini, che nel pomeriggio ha illustrato il lavoro svolto dalla sua Procura, ricordando gli ultimi episodi che hanno avuto tristemente come protagonisti, minorenni.
L’obiettivo principale, ha più volte ribadito la procuratrice, «non è la punizione ma il recupero», con un occhio di riguardo alla prospettiva di un futuro migliore per i ragazzi e per la collettività.
«Tentiamo di recuperare giovani vite che vanno a spasso malamente e le portiamo verso una prospettiva migliore – ha spiegato la procuratrice Tedeschini . Un buon 70% di messa alla prova ha esito positivo e non vede ricadute nella minore età, anche se ogni tanto capita qualcuno che perdiamo per sempre».
Dal quadro delineato dalla procuratrice, emerge come i reati più comuni sono soprattutto quelli predatori: rapine, estorsioni e, ancora, quelli legati agli stupefacenti, un fenomeno che la procuratrice definisce “trasversale” e che riflette il tessuto sociale attuale. L’identikit del minore che delinque mostra spesso una mancanza di consapevolezza delle conseguenze, con ragazzi provenienti da famiglie disgregate e talvolta di seconda o terza generazione. Una delle cause del disagio, secondo la procuratrice, è il tempo eccessivo trascorso nella realtà virtuale, che ha un impatto enorme sulla psiche dei giovani.
La procuratrice ha anche sollevato il problema della salute mentale dei minori, evidenziando un aumento dei casi di autolesionismo e di tentativi di suicidio, spesso legati a contesti familiari difficili e, soprattutto, all’uso precoce di alcol e stupefacenti; ricordando poi come si stia lavorando con il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, per potenziare il servizio di neuropsichiatria pediatrica, un settore dove le Marche sono attualmente in difficoltà.
Infine, un punto fermo: la procuratrice si è detta contraria all’abbassamento del limite di età per l’imputabilità. «Non hanno personalità formate, sono bambini», ha concluso, ribadendo che l’intervento dello Stato, per essere efficace, deve essere tempestivo.
La procuratrice Cristina Tedeschini ha anche ricordato come, da inizio anno ad oggi, sono stati aperti 492 nuovi procedimenti, portando il totale a 649, e riducendo significativamente l’arretrato.
In particolare, 247 casi sono stati trattati con giudizio ordinario, mentre 19 hanno richiesto un giudizio immediato. Sono state emesse 14 misure cautelari personali e sono stati effettuati 4 arresti in flagranza. La procuratrice ha sottolineato che il numero di procedimenti pendenti è sceso da 440 a 283, dimezzando di fatto l’arretrato a partire dall’inizio dell’anno.
al. big.
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