‘Patto educativo provinciale’
contro il disagio giovanile

ANCONA - Istituzioni, mondo religioso e associazioni firmano in prefettura un'alleanza per ascolto, legalità e integrazione dei giovani

Un momento dell’incontro

Nel pomeriggio, in prefettura, è stato firmato il ‘Patto educativo provinciale’, ulteriore tassello di una più ampia e complessa strategia di prevenzione che le Istituzioni, il mondo religioso e le Forze di Polizia intendono realizzare per contrastare situazioni di disagio giovanile che sfociano, in alcuni casi, in episodi di devianza.
Alla sottoscrizione erano presenti numerosi rappresentanti delle massime cariche regionali, provinciali e cittadine, inclusi il vicedirettore della Regione Marche, il sindaco di Ancona, i vertici giudiziari e universitari, e i comandanti delle forze dell’ordine.
Il protocollo si propone di realizzare iniziative tese a valorizzare la cultura dell’ascolto, favorendo e sostenendo i comportamenti dei giovani improntati alla legalità e al rispetto dell’altro e a superare così quel disorientamento che in molti vivono anche in ragione di una difficoltà di socialità positiva che li porta a vivere situazioni di marginalità e vulnerabilità.

Il prefetto Maurizio Valiante ha espresso grande apprezzamento per la sensibilità dimostrata da tutti i partecipanti, sottolineando la necessità di un’azione congiunta per restituire fiducia e protagonismo alle nuove generazioni, affiancando le comunità educanti (famiglie, scuola e chiesa) nel processo di formazione e integrazione.
Anche il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, ha evidenziato l’importanza del Patto come passo fondamentale per la costruzione di una «vera e propria comunità educante», rafforzando le sinergie tra tutti gli attori coinvolti per affrontare in modo coordinato le sfide educative e promuovere la crescita consapevole dei giovani. L’amministrazione comunale assume un ruolo di orientamento e coordinamento per migliorare i servizi sul territorio.
L’obiettivo è affrontare problematiche quali la difficoltà di socialità positiva, il disorientamento e, in alcuni casi, l’attrazione verso la violenza, promuovendo una svolta etico-culturale.

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