Mozione sulla Palestina,
voto unanime del Consiglio comunale

CORINALDO – L’assemblea cittadina ha approvato la mozione a sostegno della popolazione civile di Gaza, promossa dalla maggioranza ed emendata dal gruppo di opposizione Voce Comune per Corinaldo. La consigliera Giorgia Fabri: «Un segnale che, da un piccolo Comune, parla con forza alla coscienza collettiva»

Giorgia Fabri

 

Il Consiglio comunale di Corinaldo approva all’unanimità la mozione sulla Palestina promossa dalla maggioranza ed emendata dall’opposizione: stop agli accordi economici, solidarietà e marcia per la pace. «Esprimo soddisfazione per l’approvazione all’unanimità della mozione presentata dal gruppo di maggioranza “Guardare Oltre” a sostegno della popolazione civile di Gaza. – scrive in una nota Giorgia Fabri, consigliera di Voce Comune per Corinaldo – Un atto importante a cui, come gruppo consiliare Voce Comune per Corinaldo , abbiamo contribuito con proposte concrete e condivise; ho infatti esposto e sono stati accolti quattro emendamenti che hanno arricchito il testo e rafforzato il messaggio politico proposto».

«In particolare il primo emendamento sancisce il principio fondamentale del riconoscimento dello Stato di Palestina, nella cornice di ‘due popoli due Stati’. – prosegue la consigliera Giorgia Fabri – Il secondo prevede l’interruzione di ogni inizitiva economic a e commerciale con Israele finché permangono gravi violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale. Il terzo impegna il Comune a promuovere aazioni concrete di solidarietà aanche attraverso forme di accoglienza e ospitalità . Il quarto infine stabilisce l’adesione ufficiale di Corinaldo alla prossima Marcia della Pace Perugia-Assisi in programma per ottobre 2025. Ringrazio sinceramente tutto il Consiglio comunale e la capogruppo di maggioranza Maria Lorenza Paolini per aver fatto proprie queste proposte in uno spirito costruttivo e di responsabilità condivisa. In un momento storico così drammatico, Corinaldo sceglie di schierarsi dalla parte della pace, dei diritti e della dignità umana. Un segnale che, da un piccolo Comune, parla con forza alla coscienza collettiva» conclude Fabri.

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