E’ positivo il progetto di ampliamento dell’area portuale di Ancona, mediante la demolizione delle strutture dell’ex Tubimar, secondo Confartigianato Nautica. Un intervento atteso da tempo dalle imprese del settore, che risponde concretamente alla crescente esigenza di spazi e infrastrutture adeguate a sostenere lo sviluppo della cantieristica nautica locale. «Le infrastrutture rappresentano da sempre un tema cruciale per il comparto, che chiede attenzione e risposte puntuali per poter crescere e competere» spiegano in una nota Bruno Ricciardelli e Vittorio Peli, presidente e responsabile Nautica Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino, sottolineando come la riconversione di oltre 15mila metri quadrati di superficie costituisca un’opportunità strategica per riportare all’interno del porto di Ancona lavorazioni e fasi produttive fino ad oggi esternalizzate verso distretti fuori regione, con ricadute significative in termini di costi e sostenibilità.
L’ampliamento degli spazi logistici consentirà una maggiore efficienza operativa, permettendo alle imprese di completare l’intero ciclo produttivo in loco e di svolgere anche le attività successive di manutenzione. «Si tratta di un passo fondamentale per rafforzare la competitività del distretto e attrarre nuovi investimenti e professionalità. – proseguono – Il potenziamento dell’area portuale avrà effetti positivi per le imprese insediate direttamente nel porto, ma anche per l’intera filiera nautica che supera i confini dell’area dorica. Un indotto strategico che, negli ultimi anni, ha registrato una crescita costante, un fatturato che supera 1 miliardo e 600 milioni di euro e un impatto occupazionale di oltre 10.000 addetti, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo dell’economia regionale».
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