E’ morto Paolo Tomassoni,
storico militante del Pci Marche

ANCONA - Il commerciante ambulante, conosciuto da tutti come 'Pallì' era stato colpito da un ictus ad agosto e se n’è andato questa mattina lasciando nel dolore familiari, amici e compagni con le bandiere a lutto. Il ricordo del segretario regionale del partito Ruggero Giacomini e il cordoglio a nome della comunità dorica del sindaco Daniele Silvetti

Polo Tomassoni

 

Se n’è andato all’età di 73 anni dopo il ricovero improvviso in ospedale, avvenuto ad  agosto per l’insorgenza di un ictus, Paolo Tomassoni, storico commerciante ambulante di Ancona e militante del Pci. Ad annunciare la scomparsa i compagni di partito che per giorni sono rimasti in ansia per le sue condizioni cliniche sperando, insieme ai suoi familiari, che potesse riprendersi. «Alle 12.10 di oggi il compagno Paolo Tomassoni ha cessato di vivere. – scrive in una nota Ruggero Giacomini segretario del Pci Marche – È con grande tristezza che accogliamo la notizia, un dolore immenso che condividiamo con la compagna Loretta Boni, i figli, la nipotina amatissima e i parenti e amici tutti. Le nostre bandiere sono a lutto per questa che è per noi, uomini e donne del Partito comunista italiano di Ancona e delle Marche, di cui Paolo è stato un dirigente di primo piano, una perdita incolmabile. Paolo era una persona buona, generosa e coraggiosa. È stato in tempi difficili come questi che ci sono stati concessi un combattente solido per la causa dei lavoratori, della pace e per l’uguaglianza e la libertà dei popoli».

Paolo Tomassoni a un banchetto del Pci

Anche per le prossime elezioni regionali Paolo Tomassoni, per gli amici ‘Pallì’, era stato in prima fila per la raccolta delle firme e come primo firmatario e presentatore della lista del Pci e della candidata presidente Lidia Mangani.«Era convinto che la Sinistra potrà uscire dall’attuale stato di subalternità e di confusione solo con la ricostruzione di un forte e autonomo partito comunista e a questo aveva dedicato le sue forze. Per me personalmente è stato l’amico migliore, più che un fratello: ci siamo conosciuti appena venuto in Ancona oltre mezzo secolo fa: abbiamo fatto viaggi insieme, condiviso ideali esperienze e speranze, ci siamo sostenuti vicendevolmente in tante situazioni difficili. È dura, Paolo, accettare che non ci sei più. Un caro abbraccio col pensiero anche a tante e tanti da cui hai saputo farti voler bene» Ruggero Giacomini chiude così il messaggio di cordoglio a nome di tutto il partito. Parole di sgomento alle quali unisce le sue la candidata governatrice Lidia Mangani: «Paolo ci ha lasciato oggi. È troppo da sopportare. E di più non riesco a dire adesso. Abbraccio forte Loretta, Lara, Franco e Teresa. Teniamoci stretti».

Tra le tante attestazioni d’affetto pervenute alla famiglia anche quella del sindaco di Ancona Daniele Silvetti che «a nome dell’Amministrazione comunale, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Paolo Tomassoni, figura molto conosciuta e stimata in città anche per il suo appassionato impegno civile e politico di decenni. Alla famiglia e ai suoi cari giunga la vicinanza sincera della comunità anconetana».

Paolo Tomassoni aveva vissuto in prima linea le contestazioni degli anni Settanta del secolo scorso, e all’età di 22 anni, il giorno di Natale del 1974, nello scontro tra fazioni politiche, lui esponente della sinistra extraparlamentare era rimasto ferito in piazza Cavour, raggiunto da un colpo di arma da fuoco partito da Carlo Ciccioli, al tempo nelle file del Fronte della Gioventù e oggi europarlamentare e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

 

«Carlo Ciccioli mi sparò alla gamba nella notte di Natale del ’74 Girava armato ed era un provocatore»

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