Il comune di Ancona avvia l’esproprio un terreno privato con occupazione d’urgenza, nell’ambito dell’intervento di consolidamento del versante Montagnolo a Posatora e indennizza anche il proprietario ma non conclude a norma di legge l’iter amministrativo. Dopo quasi 20 anni l’erede del vecchio proprietario vende a terzi un immobile ricadente su una particella catastale di quell’area e ora gli acquirenti rivendicano una indennità dall’ente locale. Per sanare una procedura abbastanza ingarbugliata domani l’Amminisrazione Silvetti porterà al voto del Consiglio comunale un atto funzionale a correggere la sostanz di una questione iniziata nel lontano 1999. L’oggetto del contendere è un terreno di via delle Grotte, ad Ancona. Nell’ambito del progetto Logistica e Patrimonio, 26 anni fa l’Ufficio comunale Espropri aveva ordinato l’occupazione temporanea d’urgenza finalizzata all’esproprio della durata di 5 anni, per l’area ricadente nell’intervento di consolidamento della zona.
«Nel 2005 il Comune ha erogato la somma di 92.659 euro a titolo di indennità espropriativa a beneficio del proprietario dell’area per l’occupazione del suolo per potere eseguire opere di bonifica superficiale. Il 31 ottobre del 2005 è stato registrato l’atto di liquidazione relativo alla espropriazione» ha ricordato riepilogando la vicenda questa mattina l’assessore Angelo Eliantonio durate i lavori della II Commissione consiliare, propedeutici alla discussione in aula di domani
Sembrava tutto a posto invece l‘ufficio comunale si accorge «che l’ordinanza di esproprio non era stata emessa nei termini di legge e mancava il decreto di esproprio» ha aggiunto Eliantonio. Nel 2022, parecchi anni dopo l’atto di liquidazione, forse convinto che l’esproprio fosse decaduto, l’erede del proprietario dell’area, nel frattempo deceduto, ha venduto a due acquirenti un fabbricato insistente su una delle particelle catastali delle aree occupate in via d’urgenza, «nonostante il padre avesse incassato l’indennità di esproprio nel 2005. Della legittimità dell’atto di compravendita ci si occuperà in altre sedi. – ha chiarito l’assessore – In assenza di iter completo della procedura di esproprio, il Comune dovrà sanare la procedura con l’emissione del decreto definitivo di esproprio per le particelle di quel terreno ma è anche chiamato a indennizzare i nuovi acquirenti per il pregiudizio non patrimoniale di circa 976 euro, calcolato sul valore del 10% del valore proprio patrimoniale del bene. Una storia che per certi versi ha dell’incredibile. Con il nuovo provvedimento andiamo a sanare una vecchia situazione del 1999» ha concluso Eliantonio.
Con questo nuovo passaggio il Comune si tutela: l’approvazione del nuovo atto specifica intanto che permane l’interesse dell’ente a mantenere la proprietà dell’area e poi che sarà versata al nuovo proprietario l’indennità per il pregiudizio non patrimoniale subito. L’ente si tutela anche sul fronte della regolarità contabile per aver già pagato l’esproprio del terreno e si potrà inoltre così sfilare dalle diatribe giudiziarie tra parti private.
(Redazione CA)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati