Il ministro Valditara contestato al Podesti.
Fumogeni e cartelli contro il riarmo:
«Più soldi alla scuola»

ANCONA - Il titolare dell’Istruzione ha visitato i laboratori dell’istituto professionale di Passo Varano, ribadendo il valore della formazione tecnica e il legame con le imprese. Poi l’incontro a Confindustria su occupazione e futuro. «Sui divieto dei cellulari in classe - ha detto - non torno indietro»

La protesta della federazione giovanile comunista

di Nicoletta Paciarotti

Stamattina all’Istituto professionale commerciale Podesti Calzecchi Onesti, a Passo Varano, mentre Giuseppe Valditara entrava accolto da preside e studenti, fuori cancelli e marciapiedi si coloravano di verde: fumogeni, bandiere palestinesi e un cartello in bella vista, «Soldi alla scuola e non alla guerra». Lo striscione firmato federazione giovanile comunista ha reso plastico lo scarto tra il clima istituzionale dentro e la rabbia politica fuori.

Il ministro Valditara nei laboratori del Podesti

Al Podesti il ministro ha fatto il giro dei laboratori, si è fermato a parlare con gli studenti e ha accettato un paio di occhiali da sole costruiti in classe come omaggio simbolico. Prima di lasciare la scuola per un incontro alle 14 con Confindustria Ancona,  l’intervento in auditorium con al fianco la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Donatella D’Amico e il preside reggente Rosario Suglia. Valditara ha ripetuto i suoi punti fermi: l’istruzione tecnica non come serie B ma come pilastro della società, il collegamento con le imprese da rafforzare perché il lavoro c’è ma mancano le competenze, il modello 4+2 che diventerà obbligatorio dal prossimo anno. E infine i cellulari: fuori dalle aule, perché la scuola deve restare un luogo di concentrazione e non di distrazione.

Mentre fuori inneggiava la protesta.

 

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