
Il caos alla linea 4
di Nicoletta Paciarotti
Non una corsa isolata, ma un problema che sembra toccare tante famiglie jesine. È la denuncia di un padre che sui social ha affidato tutta la sua rabbia e la sua esasperazione per il servizio del trasporto scolastico urbano gestito da Conerobus.
Il caso riguarda la linea 4, l’unica disponibile per collegare una parte della città con le scuole superiori. Al mattino gli autobus arrivano già strapieni: «Diversi ragazzi restano a piedi», racconta il genitore. Al ritorno la scena si ripete: «L’autobus non si ferma nemmeno alla fermata del Viale della Vittoria perché è pieno. Risulta “fuori servizio” solo perché carico fino all’inverosimile». Il risultato è che molti studenti devono arrangiarsi. «Ieri mio figlio si è fatto tre chilometri a piedi con i suoi amici. Oggi ho dovuto interrompere il pranzo per attraversare Jesi e andare a prenderlo insieme a un compagno. In tutto erano rimasti a terra almeno venti ragazzi».
Un disservizio che diventa doppia beffa per chi paga l’abbonamento annuale. «Spendo per avere una certezza e invece ho solo una scarsa probabilità che mio figlio salga sul bus. Pago e intanto tanti viaggiano gratis, senza biglietto. Alla fine tocca a me fare da autista, spendere tempo e soldi». Il padre si è rivolto prima alla Sacsa, che gestisce gli abbonamenti: «Gentilissimi, mi hanno dato ragione, hanno già raccolto altre lamentele e segnalato tutto a Conero Bus». Ma la sensazione è che poco cambierà: «Domani mi presenterò meno civilmente – scrive – mi sento preso in giro».
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