
Il flash mob
di Nicoletta Paciarotti
Le ultime mosse della multinazionale – via l’amianto dal progetto e camini più bassi – non hanno convinto. L’Assemblea permanente Stop Edison è tornata a manifestare. Ieri pomeriggio striscioni, cartelli gialli, cori in piazza Pergolesi hanno riportato al centro la battaglia contro l’impianto di trattamento rifiuti alla Zipa.
«L’abbassamento dei camini – ha spiegato Paolo Cognini durante il flash mob – non riduce l’impatto, anzi aumenta la ricaduta a terra degli inquinanti. L’impianto mantiene tutto il carico di rischio e non può essere realizzato».

Maria Luisa Quaglieri
Gli attivisti parlano di «colpi di mano finali» e chiedono che, se davvero il progetto dovesse venir modificato, l’iter autorizzativo riparta da capo. Johnny Pigliapoco ha illustrato i numeri. «Parliamo di oltre 310mila tonnellate l’anno. L’amianto non era l’unica preoccupazione, ci sono centinaia di altri codici». Ha condiviso Maria Luisa Quaglieri. «Pagine e pagine di altre nomenclature potenzialmente. È una fregatura, abbiamo il dovere di tutelare la salute».

Johnny Pigliapoco
E poi c’è la piazza. «Guardate quanti siamo – ha detto Mario Muscoloni al microfono – lottiamo per noi per le famiglie, i figli e le generazioni future. E insieme otterremo il no definitivo all’impianto». La Provincia di Ancona ha espresso il preavviso di rigetto il 25 luglio.
Dopo la scadenza dell’8 ottobre per le controdeduzioni di Edison, si attende ora la decisione finale, attesa nei prossimi giorni. «Un impianto del genere, a mille metri dai centri abitati, da un asilo, da una mensa pubblica». Paolo Gubbi, per tutti, ribadisce il no.

Flash mob in piazza Pergolesi
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