Riapre il sipario del teatro La Fenice.
Di nuovo operativo dopo mesi di restyling

SENIGALLIA - «E' un luogo simbolo di cultura, arte e identità per la nostra città» commenta il sindaco Massimo Olivetti

Il teatro La Fenice

Si apre stasera il sipario del Teatro La Fenice con la conferenza-spettacolo “Il mondo delle emozioni” di Umberto Galimberti.

Il prossimo anno la struttura si appresta a festeggiare i suoi trent’anni. L’attuale edificio, ricostruito dove sorgeva il precedente, fu inaugurato nel 1996.

La riqualificazione attuale, invece, è stata realizzata con risorse proprie da parte del Comune di Senigallia che, complessivamente, ha investito circa 600mila euro per il completamento di tutte le opere necessarie.

L’impermeabilizzazione della copertura ha richiesto un investimento di 140mila euro. Intervento corposo è stato anche quello per la manutenzione straordinaria delle macchine di scena, per rendere il palco ignifugo, per il rifacimento della pavimentazione dei camerini e per tutte le finiture che interessano il teatro. In questo caso la somma è di quasi 139mila euro.

Un dettaglio interno del teatro

Proseguendo, i lavori di adeguamento hanno anche interessato i parapetti che hanno comportato un investimento di quasi 90mila euro mentre si raggiunge la somma di 250mila euro per gli impianti elettrici.

«Questo luogo, simbolo di cultura, arte e identità per la nostra città – commenta Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia –  è stato oggetto di un lavoro accurato che lo rende più sicuro, accessibile e moderno. Con questo intervento rinnoviamo il nostro impegno concreto per la promozione della cultura come motore di crescita civile, sociale ed economica della nostra città».

La platea del teatro

«Gli obiettivi che ci eravamo prefissati li stiamo raggiungendo ricorda il primo cittadino – seppur ancora c’è molto da fare. Il filo conduttore è però evidente: restituire alla città contenitori in grado di funzionare per altri venti, trent’anni. E’ stato così per le scuole – elenca – ed è così, in questo caso, per il teatro. E’ vero sono interventi economicamente importanti – conclude – ma vanno a solidificare quel rapporto con i luoghi simbolo che contribuiscono allo sviluppo del territorio».

Gli abiti dei fratelli Marconi nel foyer del teatro

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