Una lapide per tre concittadini
morti in guerra: «Restituiamo il posto
che meritano nella storia»

CASTELPLANIO - Commemorazione del 4 Novembre unita al tributo per Pieralisi, Palma e Giampaoletti carbonizzati nel 1918 nella loro baracca-dormitorio mentre prestavano servizio come operai militari. La loro vicenda, rimasta nell’oblio per oltre un secolo, è stata riportata alla luce grazie alle ricerche del professor Domenico Fava

di Nicoletta Paciarotti

La memoria ha incontrato la storia questa mattina a Castelplanio, dove la cerimonia del 4 Novembre – Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate – si è intrecciata con il ricordo di tre concittadini morti nel 1918 a Passo Nota, nel Bresciano. Presso il Monumento ai Caduti è stata scoperta una lapide dedicata a Giuseppe Pieralisi, Guglielmo Palma, entrambi appena sedicenni, e Alessandro Giampaoletti, 59 anni, originario di Cupramontana ma residente a Castelplanio, che persero la vita carbonizzati nella loro baracca-dormitorio mentre prestavano servizio come operai militari.

La loro vicenda, rimasta nell’oblio per oltre un secolo, è stata riportata alla luce grazie alle ricerche del professor Domenico Fava, che ha rintracciato i documenti e condiviso la scoperta con l’amministrazione comunale. Dopo un confronto con il Gruppo Alpini di Vesio e il Comune di Tremosine sul Garda, i tre lavoratori sono stati riconosciuti a pieno titolo come caduti di guerra. Alla cerimonia, accompagnata dal corpo bandistico L’Aurora e dagli alunni della scuola secondaria di primo grado, il sindaco Giuseppe Montesi ha ricordato «l’importanza dell’Unità d’Italia, raggiunta per la prima volta al termine della Grande Guerra» e ha ringraziato «tutte le forze militari per il lavoro che svolgono quotidianamente».

«È stato toccante – ha detto Montesi – ascoltare il racconto di Mirco Bravetti sulla morte dei tre concittadini e scoprire una lapide in loro memoria. Oggi la nostra comunità ha restituito loro il posto che meritano nella storia».

Castelplanio riscopre la sua storia: una lapide per ricordare i tre concittadini morti nel 1918 durante il servizio militare

 

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