Seconda antenna di telefonia
mobile a Montedago:
parere negativo della Soprintendenza

ANCONA – Un dissenso, collegato alla compatibilità con l’interesse paesaggistico tutelato, che il dirigente comunale ha ritenuto «non superabile» e che pertanto ha fatto concludere negativamente la Conferenza dei Servizi. La compagnia telefonica può, però, ancora depositare le sue osservazioni

(Foto d’archivio)

Seconda antenna di radiocomunicazione per telefonia mobile a Montedago, è stato depositato il pareredella Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ed è negativo. Un dissenso che il dirigente del Servizio verde pubblico e Ambiente urbano del comune di Ancona non ha «ritenuto superabile» come si legge nella determinazione a sua firm. Una dato che ha pertanto portato a concludere negativamente la Conferenza dei Servizi, convocata con Pec del Comune di Ancona a dicembre 2024 per autorizzare l’installazione dell’impianto. La svolta era nell’aria ed era stata quasi paventata dal sindaco Daniele Silvetti in uno degli ultimi Consigli comunali.

La procedura comunque non è ancora conclusa. Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della determinazione firmata dal dirigente, la compagnia telefonica, che vorrebbe installare la stazione radio, ha il diritto di presentare per iscritto le proprie osservazioni, eventualmente corredate da documenti. In caso di mancata trasmissione delle osservazioni, però, la determinazione diventerà efficace e produrrà gli effetti di rigetto dell’istanza. Gli altri enti interessati e coinvolti nell’iter, ciascuno per la propria competenza, avevano invece dato parere positivo al montaggio della antenna in questione.

La Soprintendenza, con nota inviata al Comune lo scorso 14 ottobre, ha motivato il suo parere negativo «in relazione alla realizzazione del nuovo palo porta antenne, limitatamente alla sua compatibilità con l’interesse paesaggistico tutelato, in quanto l’area di ubicazione del previsto nuovo impianto di altezza e caratteristiche particolarmente impattanti, essendo già interessata nelle immediate vicinanze dalla presenza di un palo porta antenne di altro gestore già autorizzato, si ritiene già satura; gli impatti visivi cumulativi che risulterebbero dalla compresenza dei due impianti in stretta prossimità si ritengono non compatibili con i dispositivi di tutela sopra richiamati istituiti al fine di salvaguardare le vedute panoramiche godibili dai punti di vista accessibili al pubblico», come riporta la determinazione dirigenziale.

(Redazione CA)

 

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