Pista ciclabile alternativa
a quella cancellata di via Marconi:
«Interlocuzioni con l’Autorità portuale»

ANCONA – Il vice sindaco Giovanni Zinni, su richiesta della consigliera dem Mirella Giangiacomi stamattina in aula ha spiegato che il percorso, da realizzare in 2 stralci, si snoderebbe «dalla stazione ferroviaria allo scalo Vittorio Emanuele passando per laStazione marittima,il mercato ittico e il Lazzaretto»

Un tratto di via Marconi con la pista ciclabile

 

Sono in corso interlocuzioni tra Comune e Autorità portuale per individuare un possibile percorso alternativo alla pista ciclabile prevista in via Marconi. Lo ha detto stamattina in Consiglio comunale il vice sindaco di Ancona, Giovanni Zinni. La consigliera Mirella Giangiacomi (Pd) chiedeva chiarimenti al riguardo e l’assessore ha ammesso che è stato «tecnicamente individuato un percorso di pista ciclabile all’interno del territorio dell’Autorità portuale che si sviluppa dalla stazione ferroviaria allo scalo Vittorio Emanuele, passando per la Stazione marittima, il mercato ittico e il Lazzaretto».

 

Giovanni Zinni

 

A causa delle diverse criticità presenti lungo il tracciato, il progetto è stato suddiviso in due lotti funzionali, ha aggiunto l’assessore. Il primo lotto, dalla stazione al Lazzaretto, è già stato condiviso con l’Autorità portuale e si è in attesa delle ultime valutazioni sulla compatibilità con i traffici portuali. «Ad oggi c’è stato un una buona condivisione. Parallelamente si è aperto un tavolo di confronto con Rfi per garantire la fruibilità pubblica del dell’uscita del sottopasso di via Einaudi necessario per assicurare il collegamento con le banchine ferroviarie» ha spiegato Zinni. Inoltre, il 2 dicembre è già previsto un incontro tecnico con i progettisti del Piano del Porto, poiché l’eventuale accordo dovrà essere recepito all’interno dello stesso piano. Il secondo lotto, dal Lazzaretto allo scalo Vittorio Emanuele, presenta criticità maggiori, in particolare legate all’interazione con l’area doganale «e c’è da comprendere proprio come integrare la ciclabile con l’area delle dogane» ha aggiunto Zinni. Una volta conclusi gli incontri tecnici e definito il progetto complessivo, l’Amministrazione comunale prevede di richiedere ufficialmente al Mit una rimodulazione del finanziamento, necessario per realizzare almeno il primo lotto. «Il Mit era il detentore del bando e quindi quello che erogava i fondi e su questo andremo a cercare di chiudere il cerchio» ha concluso.

 

Mirella Giangiacomi (archivio)

 

La consigliera Giangiacomi ha espresso preoccupazione per il rischio di perdere il finanziamento, «che dovrebbe scadere entro la prima metà del prossimo anno. Perché il rischio è quello che si perda finanziamento?» ha buttato là. Ha inoltre criticato il fatto che, nonostante i numerosi tavoli di confronto, mancano ancora accordi chiari sia con Rfi sia con l’autorità portuale, che ha più volte posto condizioni rigide. «Mi sembra – ha detto – che questa interlocuzione abbia pochi punti fermi, Nel senso che non c’è l’accordo con Rfi». Infine, ha sollevato dubbi sulla coerenza generale del progetto per i fruitori di aree della città tipo Posatora e la stazione ferroviaria («quale percorso dovranno imboccare per arrivare al porto?»), anche in relazione al bando per il bike sharing «che è andato deserto e che non si capisce come sarà il progetto visto che non ci sono le piste ciclabili».

(Redazione CA)

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