di Sabrina Marinelli
In politica mai dire mai. Ne sa qualcosa Marcio Lion, presidente di Italia Nostra Senigallia. L’ex parlamentare negli anni ’80 ha fondato le liste Verdi. Dopo una lunga carriera ha detto basta, chiusa l’importante parentesi politica, ha continuato con lo stesso impegno ecologista nell’associazionismo. Recentemente è tornato alla ribalta, capitanando la battaglia contro il nuovo ponte Garibaldi. Ha raccolto 10mila firme e presentato ricorso al Tar con un sostegno bipartisan. I più maliziosi non si sono fidati e non hanno sottoscritto la petizione. E’ pur sempre un Verde e a primavera del 2026 si vota. Ma lui l’aveva garantito, con la politica aveva chiuso. L’ha ribadito ufficialmente lo scorso 9 ottobre quando il suo nome circolava con insistenza nel toto-candidato del centrosinistra. «Italia Nostra non può essere annoverata in alcuno schieramento politico e coalizione politica – aveva detto – l’associazione è apartitica. La battaglia contro il ponte è stata sostenuta dai cittadini in maniera traversale al loro credo politico. Ho concluso la parentesi di impegno politico nel 2009, il mio posto ora è nell’associazionismo». All’improvviso, però, ha cambiato idea o meglio, dice lui, gliel’hanno fatta cambiare. «Mi hanno informato che volevano fare un appello per chiedermi di presentarmi alle primarie – spiega Marco Lion – e ho chiesto che, per avere il mio consenso, questo appello nascesse al di fuori dalle logiche di partito e che avesse un carattere trasversale. Ho dato la disponibilità, sia perché mi sono stati fatti alcuni nomi di chi aveva firmato sia perché, dopo la decisione di Ceresoni di non candidarsi, sono stato sommerso da richieste di “scendere in campo”». Arrivando la richiesta dal popolo si presenta quindi come civico, ma pur sempre Verde, appoggiato ma non candidato da Avs. Che poi Avs aveva anche detto che, se non avesse trovato una persona appartenente alla società civile, avrebbe sostenuto Dario Romano, il candidato del Pd. Però, visto che il civico non si trova, prova a farlo il sempre Verde Lion.
Intanto Gennaro Campanile, uscito dal Pd nel 2020, perché gli avevano negato le primarie, partecipa con interesse alle riunioni della coalizione, ma senza mai sbilanciarsi. Non ha deciso. Dal centrosinistra c’è chi è certo sarà una corsa a tre alle primarie. Gennaro Campanile, diventato davvero un civico dopo aver lasciato il Partito democratico, ha fondato la sua lista Amo Senigallia con cui si era candidato a sindaco nel 2020, spaccando e affondando il centrosinistra, uscito sconfitto alle urne. Riguardo la sua possibile candidatura alle primarie non conferma ma nemmeno smentisce. Avrebbe l’opportunità di riscattarsi dopo quelle che il Pd gli aveva negato. Ora ha un’occasione con la coalizione.
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