di Sabrina Marinelli
Mancano i medici e l’ex primario del Pronto soccorso, in pensione da giugno, torna in servizio. Il dottor Gianfranco Maracchini è rientrato, ma solo fino al 31 dicembre, per dare una mano come libero professionista da esterno,. «Sono rientrato per poche ore settimanali – spiega il dottor Gianfranco Maracchini – perché mancano i medici e nessuno vuole più lavorare in Pronto soccorso. Per ridurre, per quanto possibile, l’impegno delle cooperative. Appena si assumono i medici che servono lascerò il posto ai giovani. Faccio solo i turni che mi assegna l’attuale direttore facente funzioni, in Pronto soccorso o in Obi (osservazione breve) indifferentemente, per ora due o al massimo tre a settimana». Un dottore qualunque senza alcun potere decisionale dopo aver guidato per tanti anni il Dipartimento di emergenza, che comprende Pronto soccorso e 118. «Nessun’altra funzione – precisa -. Al massimo posso dare un mio parere o consiglio sugli aspetti gestionali ma solo se me lo chiedono espressamente, le decisioni operative non spettano più a me. Decido in autonomia solo sui pazienti che visito in Pronto soccorso».
Alla cronica difficoltà nel reperire personale si è aggiunta nei giorni scorsi anche la decisione dell’azienda sanitaria di allontanare un medico del Pronto soccorso che si era addormentato durante il turno di lavoro. «Non era nostro dipendente ma della cooperativa che ci forniva i professionisti in caso di necessità – spiega la dottoressa Benedetta Ruggeri, direttore sanitario dell’Ast Ancona -. A seguito dell’episodio spiacevole che si è verificato al Pronto soccorso di Senigallia, abbiamo comunicato alla cooperativa l’intenzione di non far più ricorso al professionista in questione, il quale non svolgerà più alcun turno presso la nostra AST».
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